Quella degli abbattimenti delle case abusive è diventata una tragedia sociale e umanitaria. In Campania è un vero e proprio dramma se si considera che solo nella zona Flegrea rischiano di rimanere senza casa 65mila famiglie. Si tratta di case di prima necessità dove vivono famiglie con bambini e che furono costruite anche 30 anni fa in territori dove non c’era certezza di piani regolatori fermi agli anni ’70 e dove il modus operandi delle amministrazioni consentiva di costruire in assenza di regole certe.

Giusto o sbagliato quelle case ora ci sono e sono abitate da persone che rischiano di vedersi buttate giù le loro case costruite con anni di sacrifici e fatica. A questo si aggiunge che migliaia di persone rischiano di rimanere in strada da un momento all’altro. Per questo motivo continua il “Coordinamento dei Comitati per la Difesa del Diritto alla Casa della Regione Campania” ha deciso di scrivere una lettera in cui chiedono la definitiva soluzione di questa enorme problematica sociale.

Il documento è stato inviato al Presidente del Consiglio Mario Draghi, ai Ministri e ai Parlamentari di Camera e Senato, al Presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, agli assessori e ai consiglieri regionali. “Premesso che le demolizioni delle case di necessità – si legge tra l’altro nel documento inviato ai rappresentanti istituzionali del nostro Paese – stanno assumendo un carattere sempre più tragico a causa della diffusione della pandemia globale denominata COVID-19 che ha fortemente danneggiato l’economia nazionale con un impatto di forte crisi economica per le famiglie italiane. Tenuto conto che negli ultimi quarant’anni i cittadini sono stati costretti a costruire senza titolo sia a causa delle inadempienze e mancanze perpetrate dallo Stato in ambito legislativo, sia a causa delle amministrazioni locali silenti ed opportuniste che con i rappresentanti politici che negli ultimi decenni hanno trovato conveniente far proliferare l’abusivismo edilizio come strumento di ricatto politico ed elettorale, venendo meno al loro dovere di adoperare tutti i necessari strumenti urbanistici per dare a tutti la possibilità di costruire nella legalità”.

“Visto che – continua il documento – così come avviene da circa dodici anni a questa parte, si continuano ad abbattere sempre e solo case di prima necessità abitate da famiglie umili e modeste, che hanno riposto in quel tetto costruito ormai oltre venti, trent’anni fa l’unico bene realizzato con anni e anni di sacrifici e debiti e giammai le grandi costruzioni, i palazzi, le ville e gli immobili della grossa speculazione edilizia ed affaristica del cemento selvaggio con cui sono state distrutte coste e colline del nostro Paese e che continuano a costituire fonte di profitto per i potentati economici, Il ‘Coordinamento dei Comitati per la Difesa del Diritto alla Casa della Regione Campania’ chiede al Governo italiano l’approvazione di un decreto legge di sospensione immediata degli abbattimenti delle prime case di necessità su tutto il territorio Nazionale sia in funzione della drammatica situazione sociale venutasi a determinare a causa della pandemia da Covid-19 in corso, nonché per la profonda crisi economica che sta attanagliando in modo particolare le fasce più deboli del Paese”.

“Chiede al Governo l’approvazione di una legge speciale – conclude il documento – da valere sull’intero territorio nazionale, per una regolamentazione amministrativa generale delle case di necessità, realizzate in assenza di titolo, anche nelle aree sottoposte a vincoli ma che insistano fuori dalle aree a rischio idrogeologico, idraulico e marittimo. Inoltre si chiede allo Stato di assegnare rapidamente un’abitazione di edilizia economica e popolare alle famiglie esecutate i cui immobili sono stati già oggetto di demolizione e pertanto rimaste senza casa”.

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