Sei appartamenti diventeranno case per ospitare i profughi
“Case della camorra per gli ucraini”, sindaco del Napoletano lancia la proposta di solidarietà
Il popolo ucraino continua la sua fuga dalla guerra per riparare in luoghi sicuri. In 20 giorni da quando è iniziata l’invasione da parte della Russia sono fuggite dall’Ucraina 3 milioni di persone. Secondo i dati del Viminale sono finora 44.008 i profughi in fuga dal conflitto in Ucraina arrivati finora in Italia. La maggioranza rimane composta da donne, 22.331, e da minori, 17.858. Le principali città di destinazione dichiarate al momento dell’ingresso in Italia sono ancora Milano, Roma, Napoli e Bologna.
In Campania sono arrivati già a migliaia e la macchina dell’accoglienza si sta preparando ad aprire le porte ad altri ancora. Per questo motivo da Melito, cittadina nella provincia di Napoli arriva l’iniziativa di solidarietà: “Abbiamo deciso, sulla scorta di quanto richiestoci dalla Prefettura di Napoli, di mettere a loro disposizione beni immobili confiscati alla Camorra”, ha detto su Facebook Luciano Mottola, sindaco di Melito.
Il sindaco ha così deciso di aprire le porte dei bani confiscati alla camorra per farne un uso davvero utile alla comunità in un momento di rande emergenza mondiale. “Nello specifico – continua il sindaco di Melito – famiglie provenienti dall’Ucraina potranno trovare accoglienza in sei appartamenti situati sul territorio di Melito di Napoli e che potranno dunque essere utilizzati per una causa che definirla semplicemente giusta sarebbe riduttivo”.
“Migliaia di profughi ucraini, infatti, sono arrivati o arriveranno in Italia ed in tanti giungeranno dalle nostre parti – dice Mottola – Farsi trovare pronti all’appello del Ministero dell’Interno è un dovere istituzionale, accogliere le bambine e i bambini in cerca di salvezza è un dovere morale. Per l’utilizzo di beni confiscati alla camorra ritengo non possa esserci causa più nobile di questa”.
Già nei giorni scorsi il Comune di Melito si era mosso per organizzare raccolte di beni da inviare in Ucraina. Ora si prepara a spalancare le porte a chi ha bisogno di un rifugio sicuro. “Sin dal primo momento dallo scoppio della guerra abbiamo cercato di fare la nostra parte – racconta ancora Mottola – In tanti lo hanno fatto in silenzio ed in altre situazioni è stato, invece, reso pubblico l’impegno per i fratelli ucraini con generi alimentari e di abbigliamento inviati al confine tra Moldavia ed Ucraina. Abbiamo, dunque, provato ad aiutarli a ‘casa loro’, ma in milioni ormai non hanno più una casa e quindi bisogna compiere un ulteriore step”.
Ora il comune prepara l’accoglienza e ha già predisposto nel distretto sanitario 40 in via Aldo Moro 8 (Mugnano), in sintonia con il Comune di Melito e quello di Mugnano, al piano interrato un ufficio per trasferire ai cittadini ucraini tutte le info utili. Poi c’è la raccolta di generi alimentari e di abbigliamento, presso l’associazione Trasparenza per Melito in via Roma 379. Un piccolo comune nel napoletano ma dal cuore grande che vuole fare la sua parte per la drammatica situazione del popolo ucraino.
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