Le ultime indiscrezioni dopo il rinvio a giudizio
Caso Ciro Grillo, i 4 amici pensano al rito abbreviato. Le foto hard? “Una goliardata”

“I rapporti di gruppo con Silvia? Eravamo noi in imbarazzo…e per quanto riguarda le foto hard scattate a Roberta, è stato uno scherzo di pessimo gusto, non un abuso sessuale”. Sono queste le parole trapelate dagli interrogatori sostenuti dai quattro indagati il 9 aprile davanti ai magistrati di Tempio di Pausania.
I 4 indagati a fine agosto 2019, un mese dopo la denuncia, erano stati convocati nella caserma di Genova Quarto e in quella occasione gli erano stati sequestrati i cellulari. I quattro erano stati fatti accomodare in una saletta dove erano piazzate le microspie che hanno intercettato una conversazione tra i 4 amici preoccupati per i video girati, le foto realizzate quella notte e i messaggi scritti in chat.
Sono queste le ultime indiscrezioni riportate da La Stampa emerse dopo che i pm di Tempio hanno chiesto il rinvio a giudizio per gli studenti genovesi Ciro Grillo, figlio di Beppe, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia, per la presunta violenza sessuale avvenuta nell’ alloggio del comico a Porto Cervo il 17 luglio 2019.
I magistrati accusano i quattro di aver stuprato la diciannovenne dopo averla fatta ubriacare, Capitta singolarmente, e addebitano a Grillo, Capitta e Lauria un secondo abuso: “per aver filmato e scattato video e foto a sfondo erotico all’amica Roberta, incosciente poiché dormiva”.
L’ipotesi dei difensori sarebbe quella di chiedere il rito abbreviato che prevede lo sconto di un terzo della pena e che quindi potrebbe scongiurare l’ipotesi del carcere in caso di condanna. I 4 hanno ribadito la loro innocenza e che la vittima fosse in realtà consenziente.
Ciro Grillo nella sua autodifesa ha spiegato che “Silvia si trovava perfettamente a suo agio, era consapevole di tutto ciò che si faceva, non è stata forzata né a bere né quando ci sono stati gli incontri sessuali…Quanto al rapporto con noi (ovvero Grillo jr, Capitta e Lauria, ndr) non era stato certo da noi programmato in quel modo, anche perché eravamo tutti diciottenni e addirittura uno non aveva mai avuto rapporti sessuali ci siamo trovati nella situazione anche con un po’ di imbarazzo e non ci sono state forzature”, come riportato da La Stampa citando gli ultimi verbali.
Lauria avrebbe mostrato una foto estratta dal telefono di Edoardo Capitta dove si vedono di spalle Silvia e Corsiglia come testimonianza del clima scherzoso del momento. Corsiglia, a cui è contestato di aver stuprato la ragazza in camera da letto e poi sotto la doccia si è difeso dicendo che “ci siamo appartati un’ unica volta, lei era consenziente, non mi ha mai dato calci per allontanarmi (lo aveva dichiarato la ragazza ai pm, ndr)”.
Capitta ha rimarcato infine come Silvia avesse bevuto Vodka “volontariamente nel patio (era rimasto poco meno di un quarto di bottiglia, non siamo riusciti a berne di nuovo perché era calda e sgradevole. Al che Silvia, a mo’ di sfida, l’ha ingerita tutta”. Infine tutti hanno ammesso che le foto hard scattate a Roberta che dormiva nella stanza accanto sono state un grave errore: “Era una goliardata e insieme una stupidata, ma in questi ultimi due anni siamo maturati e non lo rifaremmo”.
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