Il volo della Leonardo pare aver superato le turbolenze ed essere atterrato su un accordo che fa tirare, almeno per il momento, un sospiro di sollievo ai lavoratori che viaggiavano senza paracadute e che un mese fa erano scesi in piazza per evitare il peggio. L’azienda campana, leader nel settore dell’aerospazio, può pensare di ripartire, oggi un accordo c’è, ma i sindacati avvertono: la Regione presti più attenzione alle imprese campane.

«L’intesa tra Leonardo Spa e le organizzazioni sindacali ha consentito il salvataggio di 7.400 lavoratori – afferma in una nota il capogruppo in Regione dei Moderati, Pasquale Di Fenza – di cui 4.400 operanti negli stabilimenti di Napoli, Giugliano, Pomigliano D’Arco e Benevento. L’accordo – continua rappresenta un importante passo in avanti perché da un lato preserverà la posizione lavorativa degli operai, tema importantissimo in questo periodo storico, dall’altro, invece, ha permesso all’azienda di recuperare quotazione in Borsa». Il titolo Leonardo, infatti, dopo il piano di investimenti promesso è risalito nettamente nelle quotazioni di Piazza Affari. «L’ accordo – aggiunge Di Fenza – ha una connotazione positiva in contrapposizione alla forte contrazione della produzione di aerostrutture, causata dall’emergenza pandemica, che ha comportato una crisi nel trasporto aereo. La cassa integrazione (Cig) risulta al momento la migliore soluzione possibile per la salvaguardia dei lavoratori preservando la sostenibilità economico industriale della Leonardo».

Guardano al futuro i sindacalisti, che però, sottolineano che occorre un maggiore impegno della Regione nei confronti delle aziende manifatturiere campane. «Fortunatamente siamo riusciti a fare un accordo sulla cassa integrazione, ma siamo ancora in un periodo di difficoltà visto che a causa della Pandemia gli aerei volano poco – spiega il segretario generale della Uilm Crescenzo Auriemma – Abbiamo ancora delle grandi difficoltà ma stiamo lavorando per risolverle complessivamente. L’accordo è finalizzato a mettere in sicurezza i lavoratori. Quelli di Giugliano, Nola e Pomigliano nell’arco del 2022 saranno poco interessati dal provvedimento di Cassa Integrazione. Si prevedono 20 giorni di Cig per gli operai di Nola e 26 per quelli di Pomigliano. Però, è bene sottolineare che non si tratta di una cassa integrazione continuativa ma “a esigenza” e che nessun lavoratore rimarrà fuori – continua – Abbiamo anche realizzato un accordo per cui l’azienda riconoscerà ai lavoratori che andranno in Cassa integrazione la maturazione di ferie, tredicesima e una retribuzione che arriverà all’80% contro la Cig che ne prevede il 66%. Abbiamo riportato Leonardo nel pieno delle attività centrale decidendo che lo stabilimento è inequivocabilmente uno stabilimento strategico per l’economia della Regione».

Un volano di sviluppo per il territorio regionale che rischiava di sparire, recando non pochi danni all’economia campana, già fragile. «Ora gli stabilimenti sono stati messi in condizione di poter andare avanti e di crescere ulteriormente – afferma Auriemma – Abbiamo salvaguardato lavoratori e sviluppo. Siamo a un traguardo per nulla scontato all’inizio della vertenza». Ora, però, la Regione dovrà fare la sua parte per evitare altri casi come quello della Whirlpool e della Leonardo. «La regione deve iniziare a ragionare sulla questione produttiva campana che è in grande difficoltà -ammonisce Auriemma – e impegnarsi di più per sostenere l’industria manifatturiera campana. Per quanto riguarda il Pnrr non è ben chiaro in che modo vogliono spendere questi soldi perché va bene investire in infrastrutture e trasporti, ma per esempio qui ad Avellino abbiamo un’azienda che produce bus elettrici ma in giro per le città ci sono solo bus di altre marche e non elettrici. Bisogna fare quindi attenzione – conclude Auriemma – per investire al meglio i fondi e sostenere le imprese e le idee campane».

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Giornalista napoletana, classe 1992. Vive tra Napoli e Roma, si occupa di politica e giustizia con lo sguardo di chi crede che il garantismo sia il principio principe.