Il fatto non sussiste
Caso Mondini, i sei giornalisti Rai prosciolti. Caduta l’accusa di stalking nella stanza ‘dei peti e dei rutti’
Sei giornalisti della Rai erano accusati di stalking in concorso nei confronti della conduttrice Dania Mondini, che sosteneva di essere stata demansionata e costretta a condividere un ufficio con un collega che non riusciva a controllare i propri rumori corporei, peti e rutti.
Le aggressioni psicologiche
La questione risale al 2018, quando i pubblici ministeri romani avevano avviato un’indagine a seguito della denuncia della giornalista. Questa segnalava di aver subito “sistematiche aggressioni psicologiche” attraverso comportamenti vessatori e denigratori da parte dei suoi superiori sul lavoro.
Il fatto non sussiste
Durante l’udienza preliminare di oggi, il procuratore generale Marcello Monteleone ha richiesto il rinvio a giudizio per gli imputati, ma il giudice ha deciso per il non luogo a procedere, affermando che “il fatto non sussiste”. Nel 2019 l’accusa aveva chiesto l’archiviazione, ma il procedimento e’ stato poi avocato dalla procura generale che ha proceduto alla chiusura delle indagini nel maggio del 2023., oggi la piena formula assolutoria.
Il commento di Andrea Montanari
“L’udienza di oggi segna una bella giornata per noi, per il TG1 e per la giustizia. Viene restituita piena dignità a sei giornalisti e, con loro, all’intero TG1, che non è un ambiente in cui si possa stalkerare impunemente una collega. Nulla di quanto denunciato è realmente accaduto e oggi viene finalmente ripristinata la verità”, ha dichiarato l’ex direttore del TG1 Andrea Montanari, prosciolto insieme ad altri cinque colleghi (Giuseppe Carboni, Filippo Gaudenzi, Piero Damosso, Marco Betello e Costanza Crescimbeni) dall’accusa di stalking. “Il tentativo, evidentemente mosso da risentimenti personali e motivazioni che nulla hanno a che fare con la ricerca della verità, di travisare la normale dialettica di una redazione del Mattino, impegnata in poche ore nella faticosa realizzazione di ben 7 edizioni del Tg1, trasformandola in una sorta di ring in cui i capi maltrattavano una giornalista per indurla a andare via, è stato sventato”, aggiunge. Per Montanari “restano 6 anni in cui i 6 giornalisti imputati e le loro famiglie hanno dovuto fare i conti con la pena di accuse e campagne di stampa infamanti.
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