La minacciosa missiva scritta a mano su un foglio e recapitata a casa della madre
Caso Orlandi, lettera in Vaticano indirizzata al fratello Pietro: “Bugie su Wojtyla, vergognati”
“Caro Pietro sei un bugiardo e lo sai! Quelle vergognose allusioni nei riguardi di Papa Wojtyla non te le ha riferite nessuno, te le sei inventate te… Ma ti sei screditato da solo!”. Inizia così la lettera che si è trovata la madre di Pietro Orlandi nella buca delle lettere. Parole minacciose che accusano il fratello di Emanuela Orlandi, scomparsa 40 anni fa, di aver mentito su papa Wojtyla. La lettera si riferisce alle voci su Karol Wojtyla, da Orlandi rilanciate nell’ultimo mese in alcune interviste, che hanno provocato sconcerto nelle alte sfere ecclesiastiche e la reazione di papa Francesco in Piazza San Pietro.
La lettera dai toni minacciosi non finisce qui: “Ho sempre supportato la tua famiglia, ma seguire piste suggerite da mitomani e persone notoriamente inaffidabili ha complicato le cose. Il Vaticano è stato anche troppo paziente. Adesso ti ha concesso la nuova inchiesta, ma su quali basi si svolgerà? Con i soliti documenti falsi sulla lista dei cardinali pedofili che di notte vanno a cercare le ragazzine assieme al Papa? Ti dovresti solo vergognare. Dovrai rispondere a Dio delle tue cattiverie. Saluti”. Firmato: Luciano Dei e nulla più.
Immediata la reazione di Pietro Orlandi che ha postato la foto della missiva sui suoi social con tanto di busta con francobollo ma non timbrato. “Oggi nella cassetta della posta di mia madre in Vaticano è stata lasciata a mano questa lettera in una busta. La stupidità di chi l’ha lasciata e presumo scritta è che voleva far credere che fosse stata spedita da altra città, quindi fuori dal Vaticano, perché si è anche preoccupato di mettere un francobollo ma non c’è nessun timbro, quindi….Peccato lascia solo il nome Luciano Dei (sembra , ma probabilmente falso) e nessun contatto. Questa è la conseguenza di chi ha voluto giocare a fare il giornalista. Mi si può offendere come vogliono, non mi interessa, ma leggere ‘il vaticano è stato anche troppo paziente….’ oppure ‘dovrai rispondere a Dio delle tue cattiverie’…beh”.
La vicenda si collega ai recenti sviluppi sul caso della scomparsa di Emanuela Orlandi. Lo scorso 12 aprile Pietro Orlandi ha incontrato in Vaticano il promotore di giustizia Alessandro Diddi nell’ambito della riapertura dell’inchiesta della Santa Sede sulla sparizione dell’allora quindicenne, avvenuta il 22 giugno 1983. In un’intervista poi ha riportato le parole di una persona informata sui fatti, di cui aveva parlato anche a Diddi, che gli aveva detto: “Mi dicono che Wojtyla ogni tanto la sera usciva con due monsignori polacchi e non andava certo a benedire le case”. Questo poi ha provocato anche al reazione di Papa Francesco che in Piazza ha difeso il suo predecessore, da lui stesso proclamato poi anche santo, da ogni accusa.
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