Cade l’accusa di corruzione nei confronti di Luca Palamara. La Procura di Perugia questa mattina ha riqualificato l’ipotesi di reato che pesa sull’ex consigliere del Csm ed ex presidente dell’Anm, indagato per i suoi rapporti con l’imprenditore e faccendiere Fabrizio Centofanti.

Palamara, radiato una volta emerso il caso delle ‘chat’ per orientare nomine negli uffici giudiziari d’Italia, dovrà infatti rispondere “semplicemente” di traffico di influenze illecite.

Alla luce della richiesta, la difesa di Luca Palamara, rappresentato dagli avvocati Roberto Rampioni e Benedetto Buratti, hanno chiesto il patteggiamento a un anno nei confronti del loro assistito. La coimputata di Palamara, Adele Attisani, che avrebbe accompagnato il magistrato nei viaggi pagati da Centofanti, ha chiesto invece il rito abbreviato. La corte si è riservata di decidere, rinviando l’udienza al 16 maggio.

Per Palamara è comunque un primo risultato importante. Per l’ex magistrato nella nuova contestazione della Procura di Perugia “è caduta ogni ipotesi corruttiva” e quindi “non c’è mai stata nessuna corruzione al Csm come una parte della (dis)informazione raccontava il 30 maggio del 2019 all’inizio di questa vicenda”.

L’ex numero uno dell’Associazione nazionale magistrati ribadisce però che la richiesta di accedere a riti alternativi, come appunto il patteggiamento, non implica “riconoscere alcuna forma di mia responsabilità” ma è solo un modo per “liberarmi dal fardello dei processi ed essere così più libero di portare avanti la battaglia di verità per una giustizia giusta”, ha spiegato Palamara nelle parole riportate dall’Ansa.

Come ho sempre dichiarato sin dall’inizio della vicenda che mi ha riguardato non ho mai venduto la mia funzione e mai avrei tradito il giuramento fatto al momento del mio ingresso nella magistratura“, ha aggiunto l’ex pm di Roma, che ribadisce poi il suo impegno nella “battaglia di verità su ciò che non ha funzionato all’interno della magistratura e nei rapporti tra politica e magistratura a supporto di quei tanti cittadini onesti che in questi anni mi hanno sostenuto e che fuori dalle ipocrisie vogliono far sentire la loro voce per una vera riforma della giustizia che – ha concluso Palamara – da troppo tempo manca nel nostro Paese“.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.