Pistola passata di mano in mano o accarezzata a mo’ di portafortuna. A oltre un mese dallo sparo di Capodanno che ha coinvolto esponenti politici di Fratelli d’Italia (a partire dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro) a Rosazza, cittadina in provincia di Biella, ecco arrivare la relazione finale del Ris. Secondo le analisi del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche dell’Arma, la mini rivoltella legalmente detenuta dal parlamentare Emanuele Pozzolo e dalla quale è partito il proiettile che ha ferito in modo non grave Luca Campana, sarebbe stata toccata da tre persone.

Sparo di Capodanno, Pozzolo e altre due persone hanno toccato la pistola

Secondo quanto si apprende, nella relazione consegnata alla procura di Biella nessuno dei tre profili di Dna emerge rispetto all’altro. Uno appartiene a Emanuele Pozzolo, un altro è di Pablito Morello, caposcorta di Andrea Delmastro che aveva messo in sicurezza l’arma dopo lo sparo. Non si sa invece a chi appartiene il terzo Dna presente sull’arma. La procura di Biella potrà ordinare nuove analisi. Pozzolo, indagato per lesioni colpose, accensioni ed esplosioni pericolose aggravate e omessa custodia di armi, è risultato positivo allo stub, che ha confermato la presenza di polvere da sparo sia sulle mani che sugli abiti del parlamentare. Ad oggi non è ancora chiaro dunque chi ha premuto il grilletto ferendo il genero dell’agente della scorta di Delmastro.

Intanto ieri, giovedì 1 febbraio, Pozzolo, tornato a Montecitorio, ha ribadito di non sentirsi “per nulla” scaricato da Fratelli d’Italia, né da Delmastro, e di quanto accaduto a Capodanno, “non ne parlo, è un fatto privato”, ritrattando quanto detto nelle settimane precedenti. Al momento, comunque, Pozzolo resta solo sospeso dal gruppo di Fratelli d’Italia.

Redazione

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