Sul caso Pozzolo e sulla posizione del sottosegretario Delmastro “vorrei parlare da magistrato e non posso”, quindi “dovendo parlare da ministro non posso che inchinarmi di fronte al segreto istruttorio“. Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio rispondendo all’interrogazione presentata in Senato dal leader di Italia Viva Matteo Renzi dopo i fatti avvenuti a Capodanno a Rosazza (Biella), quando un proiettile partito dalla mini-pistola del deputato Emanuele Pozzolo ha ferito, per fortuna in modo non grave, Luca Campana, il 31enne genero di un agente della scorta di Delmastro.

“Più di tanto non posso dire perché noi ci inchiniamo di fronte all’autonomia e la tanto decantata indipendenza della magistratura” aggiunge Nordio che precisa: “Va da sé che, nel momento in cui un domani dovessero emergere da parte della magistratura delle ricostruzioni adeguate e obiettive, sarei il primo a riferirle qui”. Nell’interrogazione Renzi ha incalzato Nordio e il centrodestra: “Ritengo e lo dico agli amici della maggioranza che questa vicenda denota una incultura istituzionale, un utilizzo proprietario della polizia penitenziaria e una reticenza omertosa. La notte di capodanno avete toccato il fondo”.

Caso Pozzolo, Renzi: “Abbiamo concetti diversi di dignità”

Renzi ha poi ricordato che nel discorso di capodanno Mattarella ha fatto “un passaggio sul rischio delle armi”, aggiungendo: “Passano quattro ore – ha proseguito – e passiamo in un comune in provincia di Biella dove si svolge un veglione con il suo sottosegretario. Lì ci porta la scorta. Chi di noi si avvale del prezioso lavoro della polizia per la scorta, sa che questi uomini sono professionisti. Non lo accompagnano a cena, lo proteggono”. “Poi arriva un deputato che tira fuori un’arma: ma niente battute perché c’erano dei bambini; e la pistola esplode un colpo. Delmastro però non c’era, non si sa se per buttare l’immondizia, ma ci va da solo, e la scorta rimane a gozzovigliare, a guardare l’arma. Non si capisce chi sia stato, e il sottosegretario non ravvede l’opportunità di rimettere la delega. Evidentemente – ha aggiunto Renzi – abbiamo due concetti diversi di dignità”.

Dopo la replica di Nordio, l’ex premier si è detto “purtroppo insoddisfatto”, precisando: “Mi dispiace tirare in ballo un galantuomo come lei di fronte a queste scene di assoluta incapacità istituzionale che sono quelle del suo sottosegretario Delmastro e del suo compagno di partito Pozzolo”. Renzi ha quindi affermato di avere “il massimo rispetto” per il lavoro della magistratura di accertamento delle responsabilità penali nell’episodio: “ma questo non cambia di una virgola il giudizio politico nella utilizzazione della scorta da parte del sottosegretario e nella responsbilità atroce di portare armi in una sala piena di bambini”.

Tornando a Delmastro e alla prima versione (“sono andato a buttare l’immondizia”), Renzi ricorda come lo stesso Nordio, già da magistrato, abbia usufruito della scorta: lei – ha domandato – ha mai fatto 400 metri da solo di notte”. Nel racconto di Delmastro risulterebbe che mentre egli era fuori da solo “l’allegra combriccola della scorta non ci fosse uno che accompagni il sottosegretario fuori. Vi rendete conto che è il mondo al contrario e ci prendete per pazzi?”.

Redazione

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