La fuga dell'imprenditore russo
Caso Uss, la parte in commedia del ministro Nordio

Giorgia Meloni è irritata in quanto la fuga di Artem Uss metterebbe a rischio la credibilità del Paese. Il Ministro Nordio, quindi, ha deciso di avviare un’azione disciplinare nei confronti dei giudici che hanno disposto gli arresti domiciliari invece della custodia in carcere per il magnate russo colpito da richiesta di estradizione Usa. Lo stesso Nordio ha chiarito nell’aula della Camera come la decisione di concedere gli arresti domiciliari sia frutto di una valutazione compiuta dalla Corte di Appello di Milano in contraddittorio tra la difesa dell’estradando e la procura generale (non poteva che essere così in quanto questo prevede il codice).
Fatta questa premessa, va però detto che la presunta perdita di credibilità del nostro governo si traduce in una semplice constatazione, e conseguente irritazione, da parte dell’amministrazione americana di non essere riuscita, per una volta, a realizzare i propri desiderata. A questo proposito, va rilevato che Uss non è accusato di essere un terrorista internazionale, ma di reati a sfondo economico sulla cui fondatezza sono stati sollevati non pochi dubbi. Inoltre, gli arresti domiciliari sono stati concessi dopo 40 giorni di detenzione. Senza contare che la motivazione della richiesta presentata dalle autorità americane è stata completamente smontata in fatto dalla difesa.
Allora, definire il provvedimento dei Giudici di Milano abnorme è francamente difficile. La correttezza giuridica delle decisioni non si valuta con il senno di poi ed alla luce dei risvolti mediatici o politici delle vicende.
La questione, allora, è più politica che giuridica e non di politica interna, ma internazionale. È probabile che Uss servisse come merce di scambio nell’ambito di una complessa trattativa a livello di intelligence come è servito Viktor Bout (trafficante di armi condannato all’ergastolo ma consegnato senza problemi ai russi pur di liberare la cestista Brittney Griner). Ritornando alle ultime vicende milanesi, vista la incapacità/non volontà della politica di fronte a ben altre anomalie che hanno riguardato in questi anni il nostro sistema giudiziario, la presa di posizione attuale del Ministro Nordio suona come nota stonata.
Una parte in commedia che probabilmente gli hanno chiesto di recitare. Non una bella parte, perché consente alla magistratura militante di alzare la voce e di strumentalizzare. Il Ministro Nordio dovrebbe andare avanti con il suo programma ispirato al garantismo ed all’affermazione dei principi liberali. Senza guardare in faccia a nessuno.
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