Futuro compromesso per 200 minori
Cassazione contro Conte sul caso adozioni: “Sbagliò a lasciare bambini in Bielorussia”

Affidi e adozioni sono ancora appesi a troppi vincoli burocratici. E la politica non sempre aiuta: le adozioni con alcuni Paesi in particolare sono rallentate ulteriormente dalla necessità di ricevere la “lettera di garanzia” della Presidenza del Consiglio. Una necessità prevista dagli accordi bilaterali, come quello in essere con la Bielorussia. Durante il governo Conte II, ci fu una impuntatura del premier che di firmare quella lettera di garanzia – che in buona sostanza è un proforma, spiegano le associazioni che si occupano di adozioni – non ne volle sapere. Chissà perché, non volle privare la Bielorussia di qualche centinaio di minori senza famiglia, preferendo lasciarli al loro destino, nel Paese che di lì a poco sarebbe entrato in guerra come fiancheggiatore della Russia.
“Il comportamento reiterato tenuto allora dal premier Conte ha compromesso in maniera irreversibile una crescita e un futuro certo a centinaia di bambini orfani sociali. Non firmando la lettera di garanzia prevista dall’accordo bilaterale Italo-Bielorusso del 2017 ha negato così una famiglia per molti anni a diversi bambini e per sempre ad altri”. Il Presidente dell’Associazione Adozioni Alfabeto Pesaro non è rimasto con le mani in mano. L’elenco inviato a Conte prevedeva 200 bambini. La Cassazione ora stabilisce perentoriamente che l’allora presidente del Consiglio sbagliò a non concedere il via libera che avrebbe messo in sicurezza centinaia di bambini negli anni.
“Il sottoscritto alla luce di questa storica sentenza intende avviare un’istanza, anche nell’interesse dei minori orfani e delle famiglie adottanti, di risarcimento danni contro l’inqualificabile comportamento dell’allora governo italiano guidato da Giuseppe Conte, non solo perché si è rifiutato di rispettare la Convenzione dell’Aja del 1990 e dei diritti sanciti dall’ONU del 1989, ma ha violato anche, palesemente, la convenzione di Vienna del 1969 sul diritto dei trattati, dove i patti, i trattati e le intese fra gli Stati vanno rispettati con onore”, dichiara Mauro Mosconi. Una scelta, quella di Conte, di cui i ricorrenti faticano a capire la natura. “Ancor più incomprensibile è il mancato invio dell’elenco del 2020, prima ancora dell’entrata in vigore delle sanzioni europee”.
Adesso finalmente la Cassazione a Sezioni Unite, con sentenza del 22 settembre scorso, dà ragione ai ricorrenti – rappresentati dall’avvocato Daniele Dorsi e certifica il doversi procedere, rimandando al Consiglio di Stato per l’ultima parola. “Allo stesso tempo, come Presidente devo dire che seppur provati da questa incomprensibile insensibilità registriamo con gioia che l’Italia, attraverso importanti Istituzioni, pur tra le molte e tante difficoltà, riesce ad essere ancora uno stato di diritto che tutela i minori e il delicatissimo e fragile fronte delle adozioni internazionali”, conclude il Presidente di Adozioni Alfabeto Pesaro, Mauro Mosconi.
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