Sul decennio di Luigi de Magistris alla guida del Comune di Napoli: «Non mi piace fare questo tipo di valutazioni». Sulla possibilità di essere sostenuto anche da Luigi Cesaro, senatore di Forza Italia attualmente sotto processo per un presunto voto di scambio: «Non salirò mai sul palco con lui». Sono parole piuttosto nette quelle contenute nell’intervista che Catello Maresca ha rilasciato al Domani e che, secondo i ben informati, ha creato qualche imbarazzo nel centrodestra, pronto a sostenere la sua candidatura a sindaco di Napoli. Soprattutto perché, in alcuni passaggi, il pm sembra prendere le distanze dai partiti della coalizione e da alcuni valori che li ispirano.

Un esempio? Il garantismo. A chi gli chiedeva se fosse disposto a salire su un palco insieme con Cesaro senior, Maresca ha risposto in maniera tranchant. Eppure il senatore di Forza Italia, pur essendo da tempo nel mirino della magistratura, non ha mai riportato una condanna neanche in primo grado. Tanto basta perché il senatore Domenico De Siano, coordinatore regionale del partito berlusconiano, imponga l’altolà a Maresca. «Nel nostro Paese vige la presunzione di innocenza e una persona non può essere considerata colpevole fino a quando non sia stata dichiarata tale con sentenza definitiva – premette De Siano – Attualmente Luigi Cesaro è incensurato; qualora dovesse essere riconosciuto colpevole con una pronuncia passata in giudicato, allora si faranno le valutazioni del caso. Maresca se ne faccia una ragione».

Dopodiché il numero uno di Forza Italia in Campania precisa: «Il garantismo e la presunzione di innocenza sono principi sacrosanti sui quali non si indietreggia. Perciò non posso condividere le affermazioni di Maresca su un parlamentare incensurato, iscritto al gruppo di Forza Italia e che siede accanto a me in Senato». La divergenza è netta, ma non tale da escludere l’appoggio delle forze di centrodestra al magistrato sulla cui richiesta di aspettativa si pronuncerà a breve il Consiglio superiore della magistratura. «Nella sua composizione tradizionale – spiega De Siano – la nostra coalizione non è competitiva in alcuni territori. Se invece si unisce al civismo, si rafforza e può trascinare Napoli fuori dal baratro in cui è piombata. Ma perché ciò avvenga serve dialogo: bisogna individuare i principi che rendono possibile una convergenza su una figura come quella di Maresca». Insomma, sul garantismo non si transige né si accettano attacchi ai danni di esponenti politici più volte toccati dalle inchieste della magistratura, ma mai condannati in via definitiva.

Ma le parole del pm possono essere considerate come il tentativo di prendere le distanze dal centrodestra? Non secondo Stefano Caldoro, leader della coalizione in Consiglio regionale: «Maresca vuole difendere la sua autonomia civica, così come i partiti devono salvaguardare le rispettive bandiere e i rispettivi valori. Bisogna fare uno sforzo e trovare una convergenza affinché la candidatura civica di Maresca sia anche la candidatura espressa dai partiti del centrodestra». Nella sua intervista al Domani, il pm con ambizioni da sindaco ha sostanzialmente invocato mani libere nella composizione delle liste, annunciando che dovranno essere «non pulite, ma immacolate». E qui, secondo Caldoro, c’è un’altra riflessione da fare: «Bisogna fare attenzione a non imbarcare trasformisti. Il che vuol dire che le liste civiche dovranno esprimere una storia e un impegno, non servire soltanto a far eleggere qualche consigliere “riciclato”. E questa selezione non può essere compito del solo Maresca, ma dev’essere frutto di un lavoro al quale i partiti possono e devono dare un contributo determinante».

Il punto di partenza di questo impegno dev’essere una valutazione chiara dei due mandati di de Magistris alla guida di Palazzo San Giacomo. Su questo aspetto Maresca è stato finora piuttosto evasivo: «Invece un giudizio bisogna darlo e non può che essere negativo – conclude Caldoro – Napoli è stata governata dalla sinistra per 30 anni con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti: non ci si può sottrarre a un’analisi approfondita di questa esperienza se si vuole strutturare una proposta alternativa credibile»

Francesca Sabella, Ciriaco M. Viggiano

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