“Che l’esito del conflitto di attribuzioni risolto oggi e sollevato dal Senato davanti alla Corte fosse sostanzialmente scontato era indubbio” – così il costituzionalista Ceccanti professore di Diritto Pubblico Comparato all’Università La Sapienza di Roma – ” Non deve però sfuggire l’importanza e la solennità delle motivazioni addotte nella sentenza 170, che segnano una riconferma autorevolissima dell’importanza nel sistema del libero mandato elettivo, che non può essere indebitamente compresso.”
Nel sottolineare che la garanzia relativa alla corrispondenza copre la messaggistica istantanea dei parlamentari per tutto il tempo in cui essa conserva una propria attualità “la Corte conferma l’impostazione della Giunta e dell’Aula del Senato, nonché della Corte di Strasburgo, secondo le quali, altrimenti, declassando subito tali messaggi. oggi sono largamente prevalenti a documenti storici utilizzabili, sarebbe stato scardinato un presidio dell’equilibrio tra i poteri.”
“La sentenza e le sue motivazioni di oggi” – precisa Ceccanti – “sono pertanto di un’importanza comparabile a quelle con cui la medesima Corte con la 1/2013 diede ragione al ricorso del Quirinale contro la procura di Palermo a proposito dell’utilizzabilità di alcune telefonate del Presidente Napolitano, menomando le prerogative della Presidenza della Repubblica. Come allora per il Capo dello Stato così oggi per i parlamentari la Corte difende l’equilibrio tra i poteri, li difende doverosamente, come essa recita testualmente da “condizionamenti e pressioni sulla libera esplicazione” della propria attività.”
Le parole di Matteo Renzi sulla decisione della Consulta
“La Corte Costituzionale ha deciso sul conflitto di attribuzione tra Senato e Procura di Firenze sulla vicenda Open. Avevo fortemente voluto che la vicenda finisse in Corte, non per il processo ma per un punto di principio e di diritto. Io sostenevo che il comportamento dei pm di Firenze violasse la Legge (e la Cassazione ci ha dato ragione 5 volte) e che violasse anche la nostra Costituzione. La Corte Costituzionale ha accolto il ricorso, dandoci ragione e annullato alcuni provvedimenti dei pm di Firenze. Oggi è solo il giorno del trionfo del diritto”. Lo scrive sui suoi social il leader di Italia Viva Matteo Renzi.
Paita: “Il tempo è galantuomo” – “Una buona notizia per chi crede nella giustizia e nelle istituzioni. Niente potrà risarcire le pagine di fango contro Matteo Renzi. Ma il tempo è galantuomo”. Lo scrive sui social la coordinatrice nazionale di Italia viva, Raffaella Paita, a proposito della vicenda Open.
Bonifazi: “Mai perdere fiducia nella giustizia” – “La fiducia nella giustizia non deve mai venir meno, anche quando, come nel caso della assurda inchiesta di Open, viene messa a dura prova”. Lo scrive su Twitter Francesco Bonifazi, deputato di Italia Viva. “Oggi la Consulta ha stabilito che il comportamento dei pm fiorentini è stato incostituzionale, perché messaggi whatsapp ed e-mail sono corrispondenza, come era chiaro ed evidente”, conclude.