La stoccata
Ceccon: “Su Sinner c’è troppa attenzione, sembra che sia un santo. In piscina non mi diverto, ma ogni minuto penso a Parigi”
“Nuotare è un lavoro, anche se mi piace. Lo faccio tutti i giorni, due volte al giorno e per più tempo, non è certo divertente”. Nessuno ha voglia tutti i giorni, neanche Thomas Ceccon, primatista mondiale e a caccia della sua consacrazione olimpica quest’anno nei 100 e 200 dorso. Parla al Corriere della Sera scandendo le tappe di avvicinamento a Parigi: «Ci penso in continuazione, non posso farci niente. Sta diventando quasi ogni minuti, non posso farci niente. Ogni 50 a dorso dico “questo è il ritorno del cento che farò in finale”, “questo è l’arrivo”, “questa è la partenza” È un continuo».
Contro l’attenzione a Jannik
Classe 2001, come il nuovo numero 1 del mondo di tennis, Jannik Sinner. Alla domanda su un confronto tra migliori sportivi al Mondo la riposta che dà il titolo all’intervista è su una considerazione che in pochi avrebbero il coraggio di fare: “Adesso tutto quello che riguarda Sinner è esagerato, lo ha detto lui per primo, anche se pulisce le righe del campo sembra che sia un santo”. Il riferimento è all’eccessiva visibilità riservata all’altoatesino, anche per tornei minori, come i 500, dove persino il passaggio delle prime fasi riesce a far notizia. Thomas giocava a tennis: “Il mio idolo è Nadal ma mi piacerebbe conoscere Jannik, abbiamo la stessa età, quando vince lui voglio vincere anche io”.
Non c’è tempo
Non si diverte ad allenarsi in acqua, ma neanche lo star sistema lo rappresenta “La premessa è che a me fare ciò che non è nuoto non piace, però è stato divertente: ti truccano, ti sistemano, ti vestono, sembri figo”. E se davanti all’obiettivo ruba il cuore delle spettatrici per una storia d’amore, o altre attività nel tempo libero non è ancora il momento: “Non c’è tempo. Non c’è niente che non sia dormire, mangiare, allenarmi”. La mente d’altronde è quella del campione: “Sono giovane, ho vinto relativamente poco, perciò mi alleno sempre, anche d’estate, quando al massimo faccio un paio di giorni di pausa”.
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