Le nuove restrizioni
Cenone di Natale, quante persone a tavola e cosa cambia con il nuovo decreto
Arrivederci alla lunghissima tavolata dei vari cenoni delle festività natalizie. E se non è possibile “arrivederci a presto”, arrivederci almeno alle feste natalizie del 2021. Questo almeno le raccomandazioni formulate da governo e Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel decreto per le festività natalizie. L’emergenza coronavirus rende infatti necessarie nuove restrizioni, in particolare per il periodo tra il 21 dicembre e il 6 gennaio, e richiama tutti alla responsabilità. La linea di comportamento suggerita è sempre la stessa: evitare i cenoni con tanti familiari, meglio soltanto con conviventi o parenti stretti.
IL CENONE – Le settimane scorse indiscrezioni e dichiarazioni facevano riferimento a festeggiamenti con un massimo di sei persone a tavola, bambini esclusi, ed esclusivamente tra parenti stretti, come genitori, figli, fratelli e sorelle. Poi le voci avevano ipotizzato un limite massimo alzato fino a 10 partecipanti. I ristoranti e i bar resteranno chiusi, a cena, a Natale, Santo Stefano e Capodanno. Potrebbero però restare aperti a pranzo, e fino alle 18:00, come previsto finora nelle Zone Gialle, quelle a rischio più contenuto.
IL DPCM – Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nella conferenza di presentazione di giovedì 3 dicembre, ha illustrato il dpcm in vigore dal 4 dicembre al 15 gennaio. “Non possiamo entrare nelle case delle persone e imporre delle regole per cui raccomandiamo fortemente di non ricevere a casa persone che non sono conviventi. È una cautela essenziale per proteggere i nostri cari”, ha detto Conte. Consentito dunque andare a pranzo a ristorante. La raccomandazione del governo invita a non invitare persone non conviventi per i cenoni. Una misura anche per proteggere le persone anziane o con fragilità. La sera della vigilia di Natale si deve rientrare presso la propria abitazione entro le 22:00 – la messa sarà celebrata alle 20:00 – stessa cosa il 31 dicembre. Nessuna regola dunque: soltanto un appello al buonsenso e al senso di responsabilità.
IL DECRETO – Il decreto firmato venerdì 18 dicembre prevede che nelle abitazioni private non si possono imporre divieti. La raccomandazione è quella di trascorre le feste con i soli conviventi. Per quello che riguarda gli inviti, la raccomandazione consiglia di ricevere solo due persone fuori dal nucleo familiare, non necessariamente congiunti o parenti. Non vanno conteggiati tra gli invitati i minori di 14 anni. Si raccomanda anche di utilizzare la mascherina, quando possibile, di rispettare distanziamento, di igienizzarsi spesso le mani e di non passarsi o scambiarsi le posate. Raccomandati tavoli da massimo 4 persone a tavola esclusi i conviventi, quando è possibile separare i tavoli. In vigore il coprifuoco sia a Natale che a Capodanno. Vietato il Capodanno all’aperto. Esclusi i controlli nelle abitazioni private: le forze dell’ordine possono controllare in casa solo se c’è il sospetto che si stia commettendo un reato.
IN ALBERGO – Altre indicazioni per chi passerà la notte di Capodanno in albergo. “Dalle ore 18.00 del 31 dicembre 2020 e fino alle ore 7.00 del 1° gennaio 2020, la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive è consentita solo con servizio in camera“, prevede il dpcmentrato in vigore dal 4 dicembre e in vigore fino al 15 gennaio. Il più lungo dell’emergenza, come aveva anticipato dal ministro agli Affari Regionali Francesco Boccia.
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