Dei poster con su l’immagine del capolavoro di Michelangelo, impegnato a mangiare una fetta di pizza: avrebbe dovuto essere una campagna dedicata all’italianità, pensata da un ristorante locale. Ma non sono piaciute all’azienda che gestisce gli spazi pubblicitari entro la metropolitana di Glasgow: la visione del David di Michelangelo nudo avrebbe messo in difficoltà gli abitanti.

Lo slogan scelto era “Non c’è niente di più italiano“, ma, evidentemente, i cartelloni voluti da Barolo – un ristorante italiano sito nel centro della città scozzese – sono incappati nella censura. Il ristorante, infatti, ha dovuto cambiare e ristampare la grafica precedentemente scelta per pubblicizzare la propria attività. Niente da fare, purtroppo per la per la sua pubblicità con la scultura rinascimentale di fama mondiale, che non è piaciuta alla Global Media Group, a causa della nudità del soggetto rappresentato

Mario Gizzi – a capo del DRG Group, società che gestisce il ristorante in questione – intervistato dal quotidiano scozzese ‘The Herald’, ha affermato: “Questa è un’opera d’arte riconosciuta a livello mondiale. Viene insegnata nelle scuole. Persone da tutto il mondo viaggiano per vederla. Non siamo più nel 1500, ma nel 2023. Stiamo davvero dicendo che gli abitanti di Glasgow non possono sopportare di vedere una statua nuda? Il Barolo è il simbolo della cucina classica italiana e il David di Michelangelo è una delle opere d’arte più famose del Paese: come recita lo spot, non c’è niente di più italiano”.

La scultura era stata censurata lo scorso marzo in Florida, quando la preside di una scuola privata cristiana di Tallahassee, Hope Carrasquilla, si era dimessa dopo che il consiglio direttivo del campus l’aveva spinta a licenziarsi sull’onda delle lamentele dei genitori, che l’accusavano di aver esposto gli studenti di prima media alla pornografia perché gli era stata mostrata un’immagine del David di Michelangelo.

Redazione

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