Maurizio Molinari, invitato da Centro Popolare-Noi Moderati, è stato protagonista ieri di una riflessione quantomai urgente sull’attacco delle autocrazie alle democrazie occidentali. Sulla scorta del suo libro “La nuova guerra contro le democrazie”, in Senato si sono avvicendate per parlarne Mariastella Gelmini, Mara Carfagna e Giusy Versace.

Per la prima volta insieme, nell’Aula Convegni di palazzo Madama, anche l’ambasciatore israeliano Jonathan Peled e quello ucraino, Yaroslav Melnyk. Carfagna ha pronunciato un discorso dai toni netti: «In Medio Oriente non c’è un conflitto israelo-palestinese, c’è un’aggressione brutale portata avanti da un’organizzazione terroristica, Hamas, contro uno Stato libero, democratico e civile. Ecco perché è obbligatorio essere al fianco di Israele. Di più, è obbligatorio per la comunità internazionale porsi come obiettivo l’annientamento di Hamas e di tutte le milizie terroristiche filoiraniane che insanguinano il Medio Oriente. Sarebbe opportuno – ha aggiunto – che le Nazioni Unite invece che mettere nel mirino costantemente Israele promuovessero la costituzione di una coalizione internazionale per sradicare il terrorismo islamista radicale dal Medio Oriente».

Gelmini ha concluso: «Di fronte ai pericoli che abbiamo di fronte il nostro primo dovere è evitare la frantumazione interna, dobbiamo scongiurare il rischio di tornare a utilizzare la politica estera per fini politici interni. In politica estera il Paese deve essere unito. Non mi sono piaciuti i distinguo in occasione degli attacchi russi al presidente Mattarella».

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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.