Ma Draghi ha davvero chiesto a Grillo di cacciare Conte? Oppure gli ha solo espresso un (legittimo) giudizio sulle capacità dell’ex premier? Draghi ha smentito, in ogni caso si tratta di fesserie se paragonate a quello che in questi giorni è stato deciso prima al G7 e poi a Madrid sull’allargamento della Nato. E invece di parlare di questo, di capire che cosa stia davvero accadendo a livello globale, informazione e politica discutono da giorni di quali siano state le parole esatte del presidente del Consiglio sul suo predecessore.

Ma la verità è un’altra: le fibrillazioni del Movimento Cinque stelle sono tutte legate alle vicende interne e si usa quella mezza frase peraltro inventata per provare a ridefinire un perimetro di azione politica che invece da questo caso, tutto italiano, ne esce ancora più malconcio. Una cosa è minacciare l’appoggio esterno al governo per ragioni serie, un’altra è mettere a rischio l’esecutivo perché non si riesce più a trovare la quadra interna, perché dopo la scissione operata da Luigi Di Maio è sempre più chiaro il vuoto pneumatico che avvolge i Cinque stelle.

In questa fine prolungata, quasi ormai un’agonia, molti insistono sulla mancanza di una leadership che sappia traghettare il movimento a una fase nuova, totalmente diversa da quella che lo aveva incoronato primo partito d’Italia. Ma il problema vero è ancora più profondo, netto: manca una visione politica, un progetto che – come nel passato – abbia una connessione con la società. Conte è nel panico, Taverna delira – scrive tweet che poi attribuisce allo spirito santo e li fa sparire – Grillo fa il giullare e sferra colpi durissimi. Sembra la serie tv Succession – se non l’avete vista, correte… – il vecchio garante è il magnate che ha creato l’impero e che adesso combatte per non farselo portare via dai figli tra cui Conte, colui che ha ereditato il timone ma chissà per quanto. Le insidie sono tante, lo scontro è ferocissimo, sembra di leggere Shakespeare o Freud. Ma qui non parliamo di tragedie né di psicoanalisi, parliamo di politica. E del futuro del Paese, oggi appeso anche a questi interessi di bassa bottega.

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