Che cos’è il registro con chi rifiuta il vaccino anti-covid in Spagna: “Sarà condiviso con altri Paesi europei”

A box of some of the the first Pfizer coronavirus vaccines arrive at a nursing home in Madrid, Spain, Sunday Dec. 27. 2020. Spain plans to receive over 4.5 million doses of the vaccine over the next three months, enough it says to immunize just over 2.2 million people. The government estimates that this first phase will be enough to cover nursing home residents and workers, followed by health workers in general and people with disabilities. (AP Photo/Paul White)

Vaccino sì, vaccino no? Obbligo o non obbligo? E il dibattito, e le polemiche, proseguono un po’ ovunque. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha ribadito che in Italia non vigerà l’obbligo – anche se le polemiche insistono soprattutto sugli operatori sanitari contrari all’inoculazione – e così in Spagna. Lo ha confermato il ministro della Salute Salvador Illa, in un’intervista al canale La Sexta. La Spagna farà ricorso però a un registro con tutte le persone che rifiuteranno di sottomettersi alla vaccinazione.

“Faremo un registro con le persone alle quali è stato offerto e semplicemente hanno rifiutato (il vaccino, ndr)”. Il contenuto di tale lista non sarà reso pubblico, in accordo con le leggi di protezione dei dati personali, ma che sarà condiviso con altri Paesi dell’Unione Europea. Un documento che va incontro all’ipotesi del passaporto sanitario, per agevolare e monitorare gli spostamenti – se n’è parlato anche in Italia.

“Chiediamo che quando si verrà convocati, si risponda alla vaccinazione”, ha aggiunto Illa. Il ministro non ha escluso mutazioni ulteriori del virus e ha spiegato la strategia attuale “funziona” purché non si abbassi la guardia. Senza la dimensione europea, ha riconosciuto, il processo e lo sforzo che hanno portato a vaccini e alla loro distribuzione a nemmeno un anno dall’esplosione della pandemia non sarebbe stato possibile. “Prevediamo che entro il 9 di maggio avremo messo fine allo stato d’allarme”, ha chiosato.

La decisione del registro non è esente da polemiche. “La cosa più importante è sapere come verrà utilizzato il registro”, ha commentato José Luis Cobos, vicedirettore del Consejo General de Enfermeria. “Se per motivi di salute pubblica, per capire meglio il covid e se anonimo, è una cosa – ha continuato – ma se è una cosa del tipo: ‘Ora sono nella lista dei cattivi’, è un’altra. Non crediamo che un registro debba essere usato per infrangere le libertà o perché gli impiegati lo  utilizzino contro le persone”.

Maria Jesus Llamas, direttrice della Agencia de Medicamentos, alla Radio Ser ha garantito che il registro sarà anonimo e che sarà utile per comprendere “il calo delle vaccinazioni, i dubbi o i rifiuti”. Le campagne vaccinali, come in Italia, sono di solito amministrate dai governi regionali. In Andalusia, ricorda la Cnn, i vaccinati appaiono in un registro con un numero di lotto e il nome di chi ha somministrato il farmaco. Una procedura per garantire un controllo qualità. Non esiste tuttavia un elenco di chi si nega, anche se gli operatori sanitari devono firmare un documento se rifiutano il vaccino.

Le vaccinazioni in Spagna sono partite domenica 27 dicembre, in occasione del V-Day europeo. Il primo cittadino a essere vaccinato è stato Araceli Hidalgo, 96 anni, nella residenza Los Olmos a Guadalajara. Il primo carico, come in Italia, contava di 9.750 dosi. Le prossime settimane verranno distribuiti altri 4.6 milioni di dosi per 2.3 milioni di cittadini. Il governo dividerà 350mila dosi ogni settimana per ogni comunità. “Siamo all’inizio della fine, ma avanti a noi abbiamo ancora mesi che non saranno facili”, aveva dichiarato il ministro Illa. La vaccinazione è gratuita. Madrid conta di affrontare la campagna vaccinale con diversi vaccini contemporaneamente: a quello Pfizer-BioNTech potrebbero aggiungersi quelli di Moderna, di AstraZeneca e di Janssen – previa approvazione dell’Agenzia del Farmaco Europea. La prima fase sarà dedicata a ospiti e lavoratori di centri per anziani e personale sanitario. Madrid punta a vaccinare tra i 15 e i 20 milioni di persone entro giugno.

In Spagna, dall’inizio della pandemia, sono stati tracciati quasi un milione e 900mila positivi in totale, quasi 50mila 500 morti a causa del covid-19. È il nono paese per positivi e il decimo per decessi. Di nuovo superato il limite stabilito dalla Sanità di 250 casi ogni 100mila abitanti, superato giovedì scorso, salito a 266 nelle ultime due settimane. “I dati sono preoccupanti. C’è un cambiamento della tendenza che si è registrato la settimana scorsa. Arriviamo da cinque settimana di calo, e questo trend si è interrotto per il rilassamento delle misure di inizio dicembre”, ha ammesso Illa.