Consegnato da Marta Fascina al notaio Roveda
Che cos’è il testamento olografo, le ultime volontà di Berlusconi scritte mentre andava al San Raffaele
Il testamento olografo lasciato da Silvio Berlusconi non contiene il dettaglio del suo patrimonio né la valutazione di tutti i suoi beni che comprende, oltre a Fininvest anche molti immobili e le numerose ville presenti sia in Italia che all’estero.
Quello scritto da Berlusconi è testamento olografo, cioè redatto dal testatore, colui che lascia le disposizioni sui suoi beni. Il testatore deve scriverlo per intero, datarlo e sottoscriverlo alla fine delle proprie disposizioni. E’ quello più usato perché più semplice da redigere in quanto non c’è bisogno di testimoni o di un notaio durante la stesura e può essere conservato anche in casa propria. Viene pubblicato da terzi dopo la morte di chi ha scritto.
Per il testamento pubblico, invece è richiesta la ricezione da parte di un notaio e la presenza di due testimoni. Alla loro presenza il testatore detta le proprie volontà. In questo caso, la sottoscrizione deve essere da parte del legante, dei testimoni e del notaio. Anche il testamento segreto necessita della presenza di un notaio. Può essere scritto dal testatore o da un terzo. Nel primo caso, deve essere sottoscritto alla fine delle disposizioni testamentarie; se, invece, è redatto in tutto o in parte da altri, o se è scritto con mezzi meccanici, il legante deve sottoscrivere in “ciascun mezzo foglio, unito o separato”.
Il terzo testamento è stato aperto ieri, mercoledì 5 luglio ad Arcore, alla presenza della compagna dell’ex premier e di due testimoni, Antonino Battaglia e Stefania Gaiani. E’ stato lo stesso Silvio Berlusconi a scrivere il testamento a mano mentre stava andando al San Raffaele il 19 gennaio 2022 (nel testo manca il nome dell’ultimo figlio, Luigi).
“Cara Marina, Pier Silvio, Barbara e Eleonora, sto andando al San Raffaele, se non dovessi tornare vi prego di prendere atto di quanto segue”, scrive l’ex premier indicando le donazioni al fratello, a Fascina e a Dell’Utri “per il bene che gli ho voluto e per quello che loro hanno voluto a me”. E conclude: “Grazie, tanto amore a tutti voi, il vostro papà“.
A consegnare l’ultimo testamento dell’ex premier, scomparso il 12 giugno scorso all’età di 86 anni, è stata Marta Fascina. Lo ha fatto ad Arcore il 19 gennaio del 2022, oltre un anno e mezzo fa, e lo ha consegnato al notaio Arrigo Roveda. Lo si evince dalla pubblicazione del testamento diffuso oggi. Marta Fascina, è scritto nel documento del notaio, “alla presenza dei testimoni mi consegna un busta non sigillata recante la scritta ‘ai miei figli’ e la firma ‘S.Berlusconi’ contenente un foglio di carta intestata composto da due facciate scritto con inchiostro nero, apparentemente da un’unica persona… che ritiene essere il testamento olografo del signor Silvio Berlusconi e che mi chiede di pubblicare”.
I tre testamenti di Berlusconi dal 2006 al 2022
Il primo testamento depositato da Berlusconi presso lo studio del notaio Roveda risale al 2 ottobre 2006: riguarda la destinazione della parte di eredità disponibile, che viene lasciata in parti uguali ai figli Marina e Pier Silvio, mentre la parte rimanente viene divisa tra tutti i cinque figli sempre in parti uguali.
Il secondo testamento risale invece al 5 ottobre 2020, in cui Berlusconi aggiunge il lascito di 100 milioni al fratello Paolo.
Il terzo è in forma di lettera e risale al 19 gennaio 2022, e contiene l’ulteriore lascito per Marta Fascina di 100 milioni, e per Marcello dell’Utri, pari a 30 milioni.
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