La centrale liberata a fine marzo
Chernobyl, russi hanno scavato trincee e trattato fonti radioattive a mani nude: “Rischiano malattie gravi”
Non contenti si sono portati via da Chernobyl 133 sostanze radioattive, delle quali anche “una piccola parte” può essere “mortale se gestita in modo non professionale”. Lo ha spiegato l’Agenzia ucraina per la gestione della zona di esclusione. La notizia del furto a opera delle forze russe che hanno occupato la centrale nucleare arriva mentre la stessa Energoatom conferma che i soldati russi che hanno scavato trincee nella cosiddetta Foresta Rossa, sempre nella zona di esclusione, dovranno affrontare “malattie da radiazioni di varia gravità per i prossimi 30 giorni”. Le mosse delle truppe di Mosca nei pressi della centrale nucleare potrebbero rivelarsi praticamente suicide.
Sul caso stanno raccogliendo prove e testimonianze i media occidentali giunti sul posto dopo la ritirata che sta concentrando le truppe di Mosca nell’Est dell’Ucraina. I resoconti parlano di assenza totale di precauzioni. Come se i militari non avessero mai sentito parlare del più grave disastro nucleare della storia. I russi erano arrivati a Chernobyl nei primi giorni dell’offensiva scatenata da Vladimir Putin come un'”operazione speciale” di “smilitarizzazione” e “denazificazione”. Secondo il New York Times soldati hanno trattato a mani nude fonti radioattive presente in uno dei depositi nucleari esponendosi a un livello di radiazioni tali che, in pochi secondi, il contatore Geiger “è impazzito”. Anche se si dovesse trattare di fonti decadute atomicamente, comunque il comportamento non denoterebbe la giusta cautela.
Huge yikes. What you see here is trenches that were dug in the Chernobyl exclusion zone, documented by a drone flying overhead. pic.twitter.com/mTAMBPN1NC
— Doge (@IntelDoge) April 6, 2022
La storia delle trincee scavate nella Foresta Rossa era emersa nelle scorse settimane, e messa in discussione; è stata confermata dal video filmato da un drone. Rossa, quella foresta, per la colorazione che i pini hanno assunto dopo l’esplosione del 1986. Dove è vietato scavare e dove i russi si sono addirittura accampati. E dove quindi le polveri radioattive sono state agitate e presumibilmente ingerite dai soldati. Emelianenko ha chiesto che le trincee restino così per essere mostrate dopo la guerra come prova e monito.
In un’area ad altissimi tassi di radioattività i soldati si spostavano inoltre senza protezioni e con mezzi pesanti rischiando di sollevare la polvere. La vice prima ministra ucraina Iryna Vereshchuk aveva denunciato che un’esplosione, anche fortuita, dei razzi, delle granate e delle munizioni che i russi trasportavano avrebbero potuto danneggiare le strutture costruite per isolare la centrale e provocare la fuoriuscita di sostanze dannose.
Il membro del consiglio pubblico dell’Agenzia statale dell’Ucraina per la gestione della zona di esclusione ha detto subito dopo il ritiro che i russi “sembrava non sapessero cosa fosse questo posto. Che fosse Chernobyl. Che si stessero suicidando”. Hanno lasciato la centrale a fine marzo. Ritirandosi hanno fatto saltare in aria un ponte nella stessa area di alienazione. Energoatom già a fine marzo aveva segnalato nei soldati russi sintomi riconducibili all’assorbimento di sostanze radioattive.
“When I arrived here, I was shocked.” – Ukraine Interior Minister Denys Monastyrskyy describes what he found at the Chernobyl nuclear power plant to @fpleitgenCNN, who was among the first to tour the infamous plant after the Russian army withdrew. pic.twitter.com/6dVhdFl70t
— CNN (@CNN) April 8, 2022
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