Adriano Aragozzini noto soprattutto per essere stato il patron del Festival di Sanremo nelle edizioni dal 1989 al 1991. Giornalista, produttore discografico, produttore teatrale, produttore televisivo e direttore artistico. Oggi Aragozzini ha 85 anni, nato il 3 luglio del 1938. All’età di 22 anni comincia a lavorare come giornalista per la rivista “Sorrisi e canzoni” e poi per “Oggi”.


Gina Lollobrigida con Adriano Aragozzini
Il Festival di Sanremo 1989-1991: le novità di Aragozzini
Nel 1990, sotto la sua organizzazione, viene ripristinata l’esecuzione interamente dal vivo dei brani in gara, con l’accompagnamento degli artisti da un’orchestra di cinquanta elementi, e viene introdotto l’abbinamento di ciascun brano ad un artista internazionale, chiamato a riproporre il pezzo in una lingua prescelta. Nel 1992 e nel 1993 torna al Festival come produttore esecutivo. Adriano Aragozzini è noto soprattutto per essere stato il patron del Festival di Sanremo nelle edizioni dal 1989 al 1991.
L’incontro con Gino Paoli che lo scelse come suo manager
Durante un’intervista conosce Gino Paoli che in seguito lo vorrà come proprio manager. Da allora Aragozzini sarà impegnato nella promozione di artisti musicali come Luigi Tenco, Domenico Modugno (a cui lo legherà un profondo sodalizio umano oltre che artistico), Nico Fidenco e Patty Pravo.
Aragozzini porta in Italia i big della musica mondiale
A partire dagli anni settanta Aragozzini organizza in Italia spettacoli di noti artisti internazionali quali Tina Turner, Sammy Davis Jr., Ray Charles, Ella Fitzgerald e Sarah Vaughan, mentre nel 1978 comincia a lavorare anche come produttore di film ed eventi televisivi.
Lo scandalo delle Tangenti al Festival di Sanremo 1989
Il primo giornale ad occuparsi del caso fu il Corriere della Sera. All’epoca si decise di procedere con l’apertura di un’inchiesta ufficiale. L’indagine riguardava due dei tre gruppi del Festival di Sanremo, le “Nuove Proposte” e gli “Emergenti”. Proprio all’interno di questi due raggruppamenti ci sarebbero state, secondo le dichiarazioni fatte da alcuni artisti (tra cui Rita Pavone), della presenza di “bustarelle” all’interno del sistema di elezione per la lista finale dei musicisti del Festival.
Secondo i giornali dell’epoca e in particolar modo grazie all’inchiesta del Corriere della Sera, le tangenti ammontavano a circa 50-100 milioni di Lire. I testimoni dell’epoca dichiararono che queste tangenti erano una trovata dello stesso Aragozzini e del Marchese Antonio Gerini creata a discapito di tutti quegli artisti giovani e di quelle piccole case discografiche che cercavano gloria tra i palchi e i fiori sanremesi. Aragozzini venne poi prosciolto da tutti i capi di imputazione inerenti a questo presunto sistema di tangenti.
Il dolore di Aragozzini per la morte della moglie e della figlia
Adriano Aragozzini si è sposato tre volte e la seconda moglie, Gioia, è scomparsa nel 1993, all’età di 35 anni, a causa di un tumore. Adriano Jr., Gioia e Gigliola sono i tre figli avuti dalla terza consorte, Olimpia Cagnola. Nella sua storia personale, oltre al dolore per la perdita della moglie, il produttore ha vissuto anche il terribile lutto per Gigliola, la figlia morta a 23 anni per leucemia.
La love story tra Aragozzini e Tina Turner
“Due anni e più, meravigliosi, in cui ho scoperto una Tina straordinaria, fuori dal normale come artista e come donna”. A raccontarlo è Adriano Aragozzini. L’impresario ha raccontato come conquistò la regina del rock: “Ai primi due spettacoli che fece in Italia non andai. Al terzo, Tina disse ai miei collaboratori: se non viene Adriano io me ne vado. Io avevo già deciso di andarci quindi ci incontrammo e ci abbracciamo. Quella sera poi organizzai una cena nella mia suite, solo io e lei”. E cosa accadde? “Le dissi: voglio fare una cosa straordinaria, mi autorizzi? Lei rispose di sì e mi porse le labbra per baciarmi”.
Il motivo della fine dell’amore con Tina Turner
“Purtroppo finì per colpa mia. Avevo chiesto l’affidamento di mia figlia alla mia ex moglie, la quale mi fece togliere il passaporto e quindi non potevo più viaggiare. Lei invece mi mandava in continuazione telegrammi nei quali mi comunicava in quale città si trovava. Per questo finì in modo abbastanza naturale. Ma nel 1990 venne a Sanremo solo per farmi un piacere”.
Il manager di tanti Sanremo ricorda poi un momento particolarmente felice della relazione. “Una splendida vacanza che facemmo alle isole Roques del Venezuela, dove non c’era nulla a parte la villa dove eravamo. Furono giorni indimenticabili -dice emozionato- Tina mi chiamava con un soprannome affettuoso, Baby”