Chi è Ahoo Daryaei, la studentessa iraniana che protesta in mutande e reggiseno contro hijab. Per il regime “è malata mentale”

Lei si chiama Ahoo Daryaei, è una studentessa di letteratura francese che sabato scorso, 2 novembre, ha deciso di prestare contro l’obbligo del velo spogliandosi e girando in biancheria intima nel cortile dell’Università Azad di Teheran, nel dipartimento di Scienza e Ricerca. Una protesta forte, fortissima contro il regime degli ayatollah e quella repubblica islamica in guerra aperta contro Israele (un nuovo attacco missilistico potrebbe avvenire a ore). Di Ahoo da quasi due giorni non si sa più nulla, per il regime è “una malata mentale” con la tv di Stato che intervista un uomo che dice di essere il marito e (poco spontaneamente) conferma tutto.

La sua protesta, immortalata in un video girato da altre ragazze da una stanza superiore all’interno dell’Università, è diventata virale in tutto il mondo. Lei però è stata presta in “custodia” dalla polizia morale, la stessa che massacrò di botte, fino alla morte, Mahsa Amini, la 22enne di origine curda uccisa dalla polizia di Teheran perché non indossava bene il velo (fu arrestata il 13 settembre 2022 e morì dopo tre giorni di coma). Dalla morte di Mahsa in Iran è nato il movimento “Donna, Vita, Libertà”.

La protesta di Ahoo Daryaei: in biancheria gira a braccia conserte contro oppressione

Tornando al destino di Ahoo Daryaei, alcuni studenti hanno riferito che poco prima della protesta era stata rimproverata dalla sicurezza universitaria perché indossava l’hijab in modo inappropriato. Da qui la protesta della giovane che si è tolta i vestiti restando in mutande e reggiseno prima seduta su un muretto, poi con le braccia conserte e i capelli sciolti ha iniziato a camminare a testa alta tra la folla prima dell’arrivo della polizia con due agenti che scendono da un’auto, bloccano Ahoo e la caricano con forza nella vettura.

Ahoo “violentata durante arresto”

Amnesty International ha parlato di “accuse di percosse e violenza sessuale contro di lei durante l’arresto” e sollecitato “indagini indipendenti e imparziali”. Iran International riprende una newsletter di studenti su Telegram secondo cui Ahoo sarebbe stata trasferita in un ospedale psichiatrico su ordine dell’intelligence dei Guardiani della Rivoluzione. Conferme arrivano anche da un portavoce dell’università.

Ahoo “malata mentale” secondo ‘marito’

Ahoo è stata ritenuta dunque “malata mentale” dopo la protesta con la tv di Stato (quindi fonte non autorevole) che ha intervistato un uomo che dice di essere il marito di Ahoo, madre di due figli e affetta – secondo il coniuge- da problemi di salute mentale. Il gesto della studentessa ha già conquistato il mondo. Diversi gli appelli a rompere il silenzio e a protestare contro l’oppressione della repubblica islamica.