Alessandro Michele sarebbe in procinto di lasciare il ruolo di direttore creativo di Gucci. E’ arrivata nella tarda serata di venerdì 22 novembre la notizia che ha infiammato il mondo della moda. Ad aprire le danze (e le polemiche) ci ha pensato il sito WWD, spiegando che la rottura tra il noto stilista e il noto marchio sia stata fortemente voluta da parte del gruppo Kering, cui fa capo il brand, per via dell’insoddisfazione del suo proprietario François-Henri Pinault.
Sembrerebbe infatti, che Michele abbia disatteso – seppur di poco – le aspettative della nota maison. Ma non si tratta solo di guadagni e percentuali. Come riporta WWD, sembrerebbe che all’enfant prodige della casa di moda fosse stato “chiesto di avviare un forte cambiamento di design” per rilanciare l’immagine di Gucci, ma il designer non avrebbe soddisfatto la richiesta. Pinault, insomma, starebbe cercando un cambio di passo per il marchio di punta del gruppo.
Non sarebbe certo la prima volta che il presidente, nonché amministratore delegato di Kering si ritrova a scuotere uno dei marchi chiave dell’azienda. Solo lo scorso novembre, con una mossa a sorpresa, Pinault ha estromesso Daniel Lee da Bottega Veneta, nonostante l’ottima performance mostrata dal designer al marchio e il grande successo di critica. Lee, che ora è direttore creativo di Burberry, è stato sostituito in Bottega da Matthieu Blazy che in due stagioni è stato in grado di lasciare un segno decisivo al brand, riportandolo alle sue radici artigianali.
Classe 1972, Alessandro Michele nasce a Roma ed inizia la sua carriera nella moda giovanissimo. Comincia a lavorare alla maglieria Les Copains e già a fine anni ’90 approda da Fendi, dove diventa senior nel settore degli accessori e vive un momento di grande formazione sia stilistica che culturale. Nel gennaio 2015 viene nominato direttore creativo di Gucci e ne rivoluziona l’immagine dopo l’era di Frida Giannini. Si discosta dagli stili dei direttori creativi precedenti e crea un universo che mischia mascolinità e femminilità, con proposte post gender e aggiungendo allo spirito del brand una nota di ‘Rinascimento Drammatico‘. Ha un compagno, Giovanni Attili, regista e docente universitario presso l’Università Sapienza di Roma.