È sospettato di aver aiutato Matteo Messina Denaro, alias Andrea Bonafede, durante la sua latitanza. Per questo Alfonso Tumbarello, il medico di Campobello di Mazara (Trapani) sul quale adesso si concentrano le attenzioni degli investigatori, è finito iscritto nel registro degli indagati.

Tumbarello, 70 anni, era il medico di base di Bonafede, sia quello vero, il geometra che ha prestato il suo nome al boss, che quello finto, ovvero la ‘Primula rossa’ di Cosa Nostra arrestato lunedì mattina dopo una latitanza durata 30 anni.

Secondo gli inquirenti Tumbarello, per decenni medico di base in paese, sino a dicembre scorso, quando è andato in pensione, avrebbe firmato le prescrizioni mediche e l’accesso alle visite oncologiche per il ‘Padrino’ di Cosa Nostra.

Il medico esercitava nel paesino a cinque chilometri circa da Castelvetrano, la città del boss mafioso, in quella Campobello di Mazara dove le forze dell’ordine hanno trovato il covo di MMD.

L’ipotesi di reato nei suoi confronti per ora è di procurata inosservanza di pena aggravata dal metodo mafioso: sia il suo studio medico che l’abitazione del professionista sono state perquisite.

Gli inquirenti non credono che il medico possa essere caduto nel ‘tranello’ di  uno strano caso di omonimia in una cittadina di soli 11mila abitanti, anche perché il vero Bonafede è sano come un pesce, il Bonafede-boss è invece reduce da due interventi per un tumore e cure, tra cui la chemioterapia.

Tamburello è stato già interrogato dai magistrati dopo il blitz di lunedì in cui i carabinieri del Ros hanno arrestato Messina Denaro. A quanto apprende l’agenzia Lapresse avrebbe dichiarato agli inquirenti: “Non sapevo nulla. Per me lui era il signor Bonafede”.

Prova a difenderlo e a credere nella sua onestà anche Giuseppe Castiglione, il sindaco della cittadina del Trapanese. “Voglio pensare che sia rimasto vittima di un complotto a sua insaputa – spiega all’AdnKronos -, che abbia visitato il ‘vero’ Andrea Bonafede e non Matteo Messina Denaro, magari ha visto esami che venivano presentati dal vero Bonafede ma che non appartenevano a lui. Sarebbe una grossa delusione se non fosse così“.

Medico che in passato ha avuto anche una notevole ‘passione’ per la politica. Nel 2006 si era candidato alle elezioni regionali con l’Udc, lista che quell’anno col centrodestra ottenne la rielezione del governatore Totò Cuffaro, poi condannato a 7 anni di carcere per favoreggiamento mafioso.

Tumbarello, che era stato consigliere provinciale sempre per il partito centrista, mancò però l’elezione: ottenne 2.697 preferenze, quasi 5mila meno di Girolamo Turano, eletto nel Trapanese e ora assessore regionale in quota Lega nella giunta di Renato Schifani. Non andò meglio nel 2011, quando si candidò a sindaco di Campobello di Mazara col centrodestra: arrivò quinto ottenendo 610 voti, il 7,55%, nella tornata vinta da Cirò Caravà, la cui amministrazione venne poi sciolta per i rischi di infiltrazioni mafiose.

Proprio Cuffaro, tirato in ballo per il passato politico di Tumbarello, ha immediatamente ‘disconosciuto’ il medico. “Gli inquirenti accerteranno cosa c’entra il dottor Alfonso Tumbarello con Messina Denaro, ma è certo che non c’entra niente con me”, spiega l’attuale commissario regionale della DC.

A chi della stampa non perde occasione per spargere fango contro di me voglio ricordare che nel 2006 la mia lista, era la ‘Lista del Presidente’ chiamata ‘Arcobaleno’, e il dottor Tumbarello non era candidato con la mia lista, era candidato nella lista della Udc e – precisa ancora Cuffaro – le candidature di Trapani non sono state scelta da me“. “Nel 2011, quando si è candidato a sindaco, io ero già in carcere e, quindi, non l’ho potuto scegliere come candidato. Quello che si sta scrivendo contro di me è semplicemente vergognoso e non degno di una informazione seria ma soltanto diffamatoria“, conclude Cuffaro.

Redazione

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