Già premiata nel 2017 dall’allora presidente degli Stati Uniti Barack Obama con la più alta onorificenza che gli USA riconoscono ai giovani ricercatori nei campi della scienza e dell’ingegneria, la dottoressa Anna Grassellino guiderà il Superconducting Quantum Materials and Systems Center di Chicago per sviluppare il computer quantico più potente di sempre. Classe 1981, l’ingegnere Grassellino è considerata tra gli scienziati più giovani e importanti al mondo. Questo importante riconoscimento è solo la punta dell’iceberg di una carriera costellata di successi e sacrifici. Nata a Marsala, in Sicilia, la ricercatrice ha scalato le vette della ricerca ottenendo l’affidamento di 115 milioni da gestire e 200 scienziati da coordinare per costruire in 5 anni il computer quantico più evoluto mai esistito. In totale in tutti gli Stati Uniti ci sono cinque centri simili a quello capitanato dalla Grassellino, tutti guidati da uomini.

LA CARRIERA – Direttrice del SQMS, Superconducting Quantum Materials and System Center del Fermilab, la carriera della dottoressa Grassellino è costellata da premi e successi ottenuti in età giovanissima. Laureata presso l’Università di Pisa nel 2005 in Ingegneria Elettronica, ha poi proseguito gli studi con un dottorato in Fisica conseguito presso l’Università della Pennsylvania, e nel 2008 ha intrapreso la sua attività di ricerca. Dal 2012 opera al Fermilab, Fermi National Accelerator Laboratory di Chicago, prima nel ruolo di post-dottorato per poi diventare il group leader nel settore della fisica applicata e delle tecnologie dei superconduttori. Infatti da capogruppo nel 2014 è diventata Deputy Division Head nel 2016 e nel 2019 Deputy Chief Technology Officer. A soli 36 anni, tre anni fa le è stato conferito il Presidential Early Career Award for Scientist and Engineers, premio istituito nel 1996 da Bill Clinton per le sue scoperte inedite. Scoperte che la aiuteranno anche per il nuovo incarico che dovrà ricoprire implementando la ricerca sulla natura della materia oscura e di altre particelle subatomiche sfuggenti ai fini di sviluppare nuovi sensori quantistici, oltre che il super computer quantico.

IL PROGETTO – Mentre i computer tradizionali o i super computer utilizzano i bit, quelli quantistici si avvalgono del qubit. Se il bit può assumere solo due valori in quanto entità binaria 0/1, i qubit invece sono particelle subatomiche per cui ogni entità può trasportare un’informazione. In questo modo la potenza di calcolo sarà enormemente amplificata, consentendo sviluppi importantissimi nelle misurazioni nelle scienze di base, nella biologia, nella medicina e nella sicurezza nazionale. Attraverso il progetto di Anna Grassellino e dei professionisti del suo team, si potrebbero così ottenere delle scoperte scientifiche che potrebbero svoltare la scienza.

Il traguardo raggiunto dall’ingegnere siciliana è stato valorizzato dai media, ma soprattutto sui social non si sono sprecati commenti di ammirazione misti a rammarico per la fuga di cervelli. La storia della Grassellino, infatti, ha così portato a galla oltre che il gap tra i generi anche la condizione precaria dei ricercatori italiani che sempre di più scelgono di emigrare all’estero per ottenere riconoscimenti e gratificazione per il loro lavoro.