Non è retorica e neanche un modo di dire: Antonella Palmisano ha fatto la storia con la medaglia d’oro nella marcia sui 20 km a Sapporo, alle Olimpiadi di Tokyo. Primo oro femminile nella marcia, quarto nell’atletica e record ai giochi per l’Italia, ottavo nell’edizione, medaglia che eguaglia i medaglieri più ricchi di sempre, quelli di Los Angeles nel 1932 e a Roma nel 1960. L’Italia ha un posto assicurato nella top 10 del medagliere finale.

“Me la andrò a rivedere – ha commentato poco dopo la gara a Rai 2 – Ancora non me ne rendo conto. Oggi è il mio compleanno e volevo che i sacrifici di questi anni fossero ripagati. Negli ultimi 5 anni sentivo la forza dentro me. Quando ero davanti ho vissuto il sogno che avevo immaginato in tutto questo tempo”. Palmisano non era neanche arrivata al top della forma ai Giochi in Giappone. “Ho pianto tutti i giorni, il mio team mi è stato accanto. Era quasi impensabile essere qui ma ne è valsa la pena. Ieri Massimo (Stano, ndr) mi ha fatto venire le lacrime, mi ha fatto emozionare, come Jacobs, Tamberi, gli Europei di calcio, e mi hanno dato la carica. Voglio salutare mio marito che credo sia svenuto, insieme al mio cane. E tutta la mia famiglia che mi ha sostenuto”.

Palmisano si è regala il podio più alto nel giorno del suo 30esimo compleanno. Ha strappato a tre chilometri dalla fine senza alcun cenno di cedimento. È arrivata al traguardo in solitaria con il tempo di 1h29″12. È nata nel 1991 a Mottola, in provincia di Taranto, dove vive ancora oggi. Pugliese come l’altra medaglia d’oro nella marcia, Massimo Stano. Da piccola era appassionata di motocross e pallavolo. Ha cominciato con l’atletica ai Giochi della Gioventù e con la marcia quasi per gioco. I risultati l’hanno portata a prendere la cosa sul serio.

Ha vinto 19 titoli italiani e sei medaglie internazionali in cinque diverse competizioni di marcia. È arrivata quinta ai Mondiali di Pechino del 2015 e quarta ai Giochi di Rio nel 2016. Bronzo agli Europei di Berlino nel 2018. È anche diplomata in Grafica Pubblicitaria all’Istituto Professionale di Mottola. Dal 2010 fa parte del Gruppo Sportivo delle Fiamme Gialle. Come Stano è allenata da Patrizio Parcesepe.

È diventata nota nell’ambiente come “la marciatrice con la testa in fiore” perché gareggia sempre con i fiori di feltro in testa cuciti a mano dalla madre. È sposata con Lorenzo Dessi, marciatore Azzurro come lei. La proposta da parte di lui al ritorno dall’Olimpiade brasiliana nel 2016. Per la marcia italiana al femminile si tratta della seconda medaglia a cinque cerchi dopo il bronzo di Elisa Rigaudo a Pechino 2008. La 30enne è la quarta di sempre a portare un oro nell’atletica dopo Trebisonda ‘Ondina’ Valla, nel 1936 a Berlino negli 80 ostacoli e anche prima donna italiana vincere un oro ai Giochi olimpici, Sara Simeoni a Mosca 1980 nel salto in alto, e Gabriella Dorio a Los Angeles 1984 nei 1500 metri. Con questa impresa l’Italia conquista un posto sicuro nella top 10 nel medagliere.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.