Si è rialzato dopo il momento buio
Chi è Antonio Pizzolato, il “Caterpillar” che con il bronzo nel sollevamento pesi si riscatta dal bullismo

All’ultimo tentativo nello slancio non ce l’ha fatta. Erano troppi oggi per lui i 210 chili da sollevare. Il gomito si è piegato e così Antonino Pizzolato da Salaparuta, nel cuore delle colline del Belice, ha portato a casa il bronzo e non l’oro della categoria 81kg. Il titolo se lo aggiudica il cinese Liu Xiajoun, una macchina forgiata a posta per questo sport, perfetto. L’argento se lo prende il dominicano Zacarias Bonnat.
CHI È ANTONIO PIZZOLATO – Conosciuto anche come Antonino o Nino fa parte della spedizione dell’Italia Team alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Insieme alla Federazione Pesistica italiana ha viaggiato fino al Giappone per togliersi soddisfazioni importanti. Nino nasce a Castelvetrano il 20 agosto del 1996. La sua altezza è di 174 centimetri per 81kg di peso. La sua prima società è stata l’ASD Dynamo Club Bagheria e gareggia per il gruppo sportivo delle Fiamme Oro. È originario di Salaparuta, un piccolo paese del Belice. Due volte sul tetto d’Europa: la prima nel 2019 poi, quest’anno, ha concesso il bis a Mosca, con tanto di record italiano. Nella sua bacheca c’è anche un bronzo mondiale conquistato negli Stati Uniti nel 2017, 32 anni dopo l’ultimo podio iridato di Norberto Oberburger. La sua passione per i pesi è nata a scuola, grazie a un video proiettato durante l’ora di educazione fisica e visto in preparazione dei Giochi della Gioventù. Studente di Scienze motorie e amante della velocità, con un papà ex pilota di rally. Il suo profilo Instagram conta ben 36mila followers. Tra i suoi hobby ovviamente l’automobilismo, anche a causa delle influenze del padre.
LACCUSA DI BULLISMO – Tutto nasce da una nota inviata dal direttore tecnico azzurro Sebastiano Corbu ai genitori degli atleti presenti al collegiale di Roma dove Pizzolato si allenava. Nel centro sportivo dell’Acquacetosa si rincorrevano da tempo ormai le voci che riguardavano questi comportamenti dell’atleta. I responsabili della federazione decidono di mettere uno stop. Nelle motivazioni della prima sentenza, che l’8 gennaio ha portato alla sospensione di Pizzolato per due mesi, il tribunale federale parla di atti di “particolare gravità”, di “possibile bullismo”, di comportamenti “intimidatori, di prevaricazione e minaccia nei confronti di giovani atleti per lo più minorenni”. Gli indizi sono “ben circostanziati e riferiti dagli atleti in maniera coerente sia al direttore tecnico nazionale (Corbu, ndr) sia ai propri genitori”. Di più, si sottolineava “la concreta possibilità” che l’indagato, “nell’espletamento della sua attività di atleta, a contatto con gli altri atleti anche nel contesto del Collegiale permanente, possa reiterare tali contegni”. L’atleta ha poi ammesso le proprie responsabilità e quindi c’è stata una squalifica di 10 mesi che dal punto di vista procedurale equivale a un patteggiamento — racconta il presidente federale Antonio Urso —. Sul piano sportivo il procedimento è chiuso.
DA ZERO – Antonino, soprannominato Caterpillar come il tatuaggio sulla schiena, si unisce all’inaspettato terzo posto di Matteo Zanni (67 kg) e all’argento di Giorgia Bordignon (64 kg). Per quello che lo riguarda poi, questa impresa facilita il definitivo perdono rispetto all’opaca vicenda del 2018, quando Pizzolato fu sospeso per dieci mesi per bullismo. Una storia adesso archiviata perché Nino è un bronzo a cinque cerchi che in nemmeno 25 anni ha già avuto due carriere. Il suo personalissimo riscatto l’ha cercato e raggiunto a Tokyo 2020 dove l’azzurro è stato protagonista di una gara emozionante.
L’ULTIMA ALZATA – L’ultima alzata da 203 chili è stata annullata dai giudici sulla quale si è espresso dopo la gara “Per me era valida, ma devo attenermi al giudizio altrui”, “Abbiamo spiegato alla Cina che siamo vicini e che stiamo bussando alla sua porta: la prossima volta… Liu Xiajoun lo ammiravo in televisione, ma ci è mancato poco che tornasse a casa con una medaglia diversa… L’emozione di averlo affrontato la sentirò più avanti”. Poi la dedica dedica ai nonni che non ci sono più: “Sì, questo bronzo è per loro: Baldassare, Ninfa, Antonino e Antonietta. Li ho persi tutti e quattro prima di Tokyo”.
© Riproduzione riservata