Il capodelegazione
Chi è Carlo Fidanza, l’europarlamentare che si è auto-sospeso da Fratelli d’Italia per un’inchiesta giornalistica
Carlo Fidanza, europarlamentare di Fratelli d’Italia, si è dimesso dalla sua carica politica dopo l’inchiesta giornalistica su presunti finanziamenti illeciti e legami con gruppi di estrema destra, realizzata da Fanpage e trasmessa in prima serata dal tal politico di Corrado Formigli, Piazza Pulita, su La7. Fidanza era capo delegazione del partito guidato da Giorgia Meloni al parlamento europeo. Lo stesso fidanza ha dato la notizia delle dimissioni e commentato il caso in una nota.
“Dopo aver visto il servizio confezionato ieri sera da Fanpage e mandato in onda da Piazzapulita voglio ribadire ai miei amici, ai miei elettori e a quelli di tutto il mio partito che non ho mai ricevuto finanziamenti irregolari e che nello specifico, in più occasioni che purtroppo non sono state mandate in onda, ho ribadito al ‘giornalista infiltrato’ che asseriva di voler contribuire alla campagna elettorale di una candidata la necessità di farlo secondo le modalità previste dalla normativa vigente. Il fatto che questi ulteriori colloqui non siano stati trasmessi la dice lunga sulla serietà di questa inchiesta e contribuisce a dare di me e della mia attività politica un’immagine totalmente distorta”.
“A tutela della mia reputazione mi riservo di adire la giustizia civile e penale. Mi avvicino ai 30 anni di impegno politico, senza mai una macchia e sempre a testa alta. Non c’è e non c’è mai stato in me alcun atteggiamento estremista, razzista o antisemita. Semmai, nelle immagini pubblicate, ironicamente contestavo proprio le inaccettabili affermazioni a suo dire goliardiche di Roberto Jonghi Lavarini, che non hanno né possono avere alcuna cittadinanza in Fratelli d’Italia, partito in cui peraltro lo stesso non è iscritto né ricopre alcun ruolo”.
Fidanza è finito al centro di un’inchiesta su un presunto sistema di riciclaggio per punire finanziamenti in nero e su legami con esponenti e gruppi dell’estrema destra neofascista e neonazista. Lobby nera, questo il titolo, è stato realizzato con il sistema dell’insider, un giornalista sotto copertura che tre anni fa si è finto un uomo d’affari cui interessava finanziare un gruppo politico per tornaconto. Roberto Jonghi Lavarini, il cosiddetto “Barone Nero”, già condannato a due anni per apologia del fascismo, è l’uomo attraverso il quale il giornalista conosce Fidanza.
Fidanza, classe 1976, è nato ad Ascoli Piceno. Ha militato e ricoperto incarichi di responsabilità in Azione Giovani, movimento giovanile di Alleanza Nazionale. È stato assessore comunale a Desio e consigliere comunale a Milano. Ha ricoperto la carica di Presidente della Commissione Consiliare Expo 2015, membro dell’Ufficio di Presidenza nazionale di Anci Giovane e Vice Coordinatore Regionale del Popolo della Libertà con il quale è stato eletto nel 2009. Il passaggio, da fondatore, a Fratelli d’Italia – Centrodestra Nazionale, nel 2012. Con Fdi è stato eletto Vice Capodelegazione al Parlamento Europeo in rappresentanza di Fratelli d’Italia, in seno alla delegazione Pdl.
Dal novembre 2013 fino a fine mandato è stato Capodelegazione di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale al Parlamento Europeo. Nel corso del suo mandato europeo è stato membro titolare della Commissione Trasporti e Turismo e membro supplente della Commissione Agricoltura. È stato membro dell’Ufficio di Presidenza del gruppo PPE, dal quale Fratelli d’Italia annuncerà la fuoriuscita a marzo 2014. Alle europee del 2014 non risulta eletto perché il partito non supera la soglia di sbarramento a livello nazionale. Alle politiche del 2018 viene eletto deputato ma risultando eletto nel giugno 2019 alle europee si dimette per incompatibilità dalla carica, subentrato da Maria Teresa Baldini.
“Ho avuto più volte occasione di polemizzare con Paolo Berizzi per alcune sue campagne di stampa (da qui l’ironia mostrata nel video), ma naturalmente giudico inaccettabile che un giornalista debba vivere sotto scorta per le minacce ricevute e per questo, pur nella irrinunciabile diversità di opinioni politiche, gli esprimo la mia solidarietà sincera – continua nella nota Fidanza facendo riferimento al giornalista de L’Espresso aggredito da gruppi neofascisti – In ogni caso, nell’associarmi alla richiesta del mio partito di ottenere i filmati integrali che mi riguardano senza tagli o manomissioni in modo che gli stessi possano essere visionati dai competenti organi di FdI, su richiesta di Giorgia Meloni, ritengo opportuno autosospendermi da ogni ruolo e attività di partito al fine di preservare Fratelli d’Italia da attacchi strumentali”.
Meloni invece ha intanto chiesto “ufficialmente a Fanpage di darmi il girato di questi tre anni. Sono rigida ma non me ne vogliate se non giudico i miei dirigenti sulla base di un filmato. Non ho problemi a rispondere, ma non chiedetemi di valutare un dirigente sulla base di un video montato da voi e curiosamente mandato in onda a due giorni dal voto”.
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