Cecilia Sala, giornalista italiana di 29 anni, è stata arrestata in Iran lo scorso 19 dicembre in circostanza ancora da chiarire. A darne notizia è la Farnesina. Sala si trovava a Teheran da diversi giorni, nel corso dei quali aveva pubblicato tre episodi del suo seguitissimo podcast “Stories” di Chora Media. Aveva un regolare visto giornalistico. Proprio la prima podcast company italiana fa sapere che “Sala è stata arrestata a Teheran giovedì 19 dicembre ed è in carcere in una cella di isolamento da una settimana”.

Cecilia Sala nel carcere dei dissidenti

“È stata portata nella prigione di Evin, dove vengono tenuti i dissidenti, e il motivo del suo arresto non è stato ancora formalizzato. Rendiamo pubblica questa terribile notizia solo ora perché le autorità italiane e i genitori di Cecilia ci avevano chiesto di stare in silenzio, un silenzio che si sperava avrebbe portato a una rapida liberazione. Che purtroppo non c’è ancora stata”, si legge nella nota.

Il Post spiega che “per le prime 24 ore Sala è stata tenuta in custodia senza possibilità di comunicare con nessuno. Poi le hanno permesso di fare due telefonate, una alla famiglia e una al suo compagno, il giornalista del Post Daniele Raineri. Durante le telefonate, Sala ha detto di stare bene e di non essere ferita. È possibile che abbia dovuto leggere un testo scritto, perché ha usato alcune espressioni che non suonano naturali in italiano, ma sembrano più una traduzione dall’inglese. Non le è stato permesso di dare altre informazioni”.

Il ministero degli Esteri fa sapere che su disposizione di Antonio Tajani, l’ambasciata e il consolato d’Italia “stanno seguendo il caso con la massima attenzione sin dal suo inizio”. “In coordinamento con la Presidenza del Consiglio, la Farnesina ha lavorato con le autorità iraniane per chiarire la situazione legale di Cecilia Sala e per verificare le condizioni della sua detenzione” si legge in una nota.

La visita dell’ambasciatrice in carcere

A far visita a Cecilia Sala in carcere l’ambasciatrice d’Italia Paola Amadei che ha verificato le condizioni e lo stato di detenzione della giornalista, la cui famiglia è stata informata dell’esito dell’incontro. In precedenza Sala aveva avuto la possibilità di effettuare due telefonate con i parenti. “In accordo con i genitori della giornalista, la Farnesina invita alla massima discrezione la stampa per agevolare una veloce e positiva risoluzione della vicenda” si legge ancora nella nota.

Cosa stava facendo Cecilia Sala in Iran

La giornalista freelance si trovava a Teheran da diversi giorni nel corso dei quali aveva pubblicato tre episodi del suo podcast Stories. Il primo dal titolo “Una conversazione sul patriarcato a Teheran”, il secondo “L’album di famiglia d’Asse della Resistenza”, il terzo “Lei fa così ridere che le hanno tolto Instagram”.

Chi è Cecilia Sala

Nata a Roma, Cecilia Sala è una giornalista freelance che scrive per Il Foglio ed, come detto, è la voce di un podcast (Stories) di Chora Media. In passato è stata in Ucraina per documentare la guerra e in Israele dopo il sabato nero del 7 ottobre 2023 e la successiva guerra a Gaza. Ha pubblicato diversi reportage su L’Espresso, Vanity Fair e Wired e ha seguito sul campo la crisi in Venezuela, le proteste in Cile e la caduta di Kabul nelle mani dei talebani ad agosto 2021.

Tra le sue pubblicazioni, ‘Polvere. Il caso Marta Russo’ (Mondadori) scritto insieme a Chiara Lalli e ‘L’incendio. Reportage su una generazione tra Iran, Ucraina e Afghanistan’ (Mondadori). In precedenza ha lavorato nelle redazioni di ‘Vice’ e ‘Servizio Pubblico’.

 

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