Polemiche, fischi e irruzioni in tv per protestare contro Eden Golan, la cantante israeliana in corsa all’Eurovision a Malmo, in Svezia, dove questa sera è in programma l’ultima tappa del contest musicale (a rappresentare l’Italia c’è Angelina Mango, vincitrice del Festival di Sanremo). Così come capitato anche in passato, la manifestazione è segnata da una lunga serie di polemiche e pressioni politiche. In mattinata un gruppo di manifestanti è arrivato presso la sede della televisione pubblica finlandese Yle a Pasila, a Helsinki, per chiedere che l’emittente si ritiri dalla messa in onda dell”Eurovision Song Contest. Il motivo? La partecipazione di Israele che dallo scorso ottobre è in guerra a Gaza dopo il blitz di Hamas nei kibbutz a confine con la Striscia. I manifestanti sono rimasti nell’atrio della sede dell’emittente per alcune ore invocato slogan contro Israele.

La politica e i cantanti contro Israele

Nei giorni scorsi il partito spagnolo di estrema sinistra Sumar di Yolanda Diaz ha addirittura lanciato una petizione per chiedere l’esclusione di Israele dalla finale “in un momento in cui le sue truppe stanno sterminando il popolo palestinese e distruggendo tutti i Paesi regione”. Berlino ha risposto considerando “le richieste di boicottaggio contro la partecipazione degli artisti israeliani totalmente inaccettabili”, mentre Parigi ha sottolineato da parte sua che “la politica non ha posto all’Eurovision”.

Ma nel corso delle serate dell’Eurovision sono stati ben nove i partecipanti, sette dei quali approdati in finale, a chiedere dal palco un cessate il fuoco duraturo a Gaza. A partire dal cantante svedese Eric Saade apparso con il braccio cinto da una kefiah palestinese. Venerdì il rappresentante dei Paesi Bassi Joost Klein, che giovedì sera aveva espresso il suo disappunto per essere stato affiancato a Eden Golan, non è stato ammesso alla prova generale e nelle scorse ore è stato squalificato dalla manifestazione per intimidazioni a un membro dell’organizzazione (circostanza questa tutta da chiarire). Lo stesso Klein giovedì, alla fine delle semifinali, è apparso turbato dopo essere affiancato alla concorrente israeliana e ha ‘rimediato’ coprendosi in diversi punti il volto con una bandiera olandese.

Contestualmente i sindacati della televisione pubblica fiamminga VRT hanno interrotto brevemente la trasmissione giovedì sera per diffondere un messaggio che condannava “le violazioni dei diritti umani da parte dello Stato di Israele”. Un’azione condannata dall’organizzazione del festival, che l’anno scorso aveva vietato al presidente ucraino Volodymyr Zelensky di parlare durante la competizione, in nome della neutralità politica. Nell’arena è infatti vietata qualsiasi bandiera diversa da quella dei partecipanti, così come qualsiasi striscione con un messaggio politico.

Eden Golan e i fischi

La stessa Eden Golan deve fare i conti in questi giorni con fischi e offese durante le sue esibizioni all’Eurovision. L’ultimo episodio durante le prove in vista della finale di stasera. Una situazione di tensione che ha visto arrivare rinforzi di polizia anche da Danimarca e Norvegia perché alla serata conclusiva saranno circa 100mila i fan previsti a Malmo provenienti da ben 90 paesi.

Stime della polizia sostengono che saranno almeno in 20mila a manifestare durante la giornata conclusiva del Contest contro la partecipazione di Israele. A Malmo infatti è presente la più grande comunità di origine palestinese in Svezia.

Chi è Eden Golan, la cantate israeliana 

Golan, che ha appena 20 anni, è arrivata in finale dopo aver superato la serata delle semifinali. Canta “Hurricane”, la cui versione iniziale è stata modificata perché c’erano riferimenti all’attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre. Golan, che è tra le favorite per la vittoria finale, ha così commentato la partecipazione al festival musicale europeo: “E’ davvero un onore essere qui a presentarci con orgoglio”, assicurando che la sua canzone “Hurricane” parla “di una ragazza che attraversa i propri problemi, le proprie emozioni”.

I bookmaker scommettono sulla seconda posizione per la giovane candidata israeliana, Eden Golan, una ventenne con i capelli tinti di rosa, mentre per la vittoria viene data in pole position la croata Baby Lasagna che dovra’ vedersela con la Svizzera, con “The Code” di Nemo, e con la Francia, con Slimane e “Mon amour”.

Squalificato l’olandese Joost Klein: il motivo

A poche ore prima della finale dell’Eurovision, il concorrente olandese Joost Klein è stato squalificato dagli organizzatori per un incidente nel backstage. Venerdì l’artista non si era esibito in due prove generali e l’organizzatore del concorso, la European Broadcasting Union (Ebu), ha detto che stava indagando su un “incidente”. L’Ebu ha detto che la polizia svedese sta approfondendo “una denuncia presentata da un componente femminile della troupe di produzione” e non sarebbe appropriato per Klein partecipare mentre il procedimento legale è in corso. Sebbene siano circolate voci secondo cui l’incidente era collegato alla delegazione israeliana, gli organizzatori hanno affermato che l’incidente “non ha coinvolto nessun altro artista o membro della delegazione”.

Una simile squalifica dell’ultimo minuto non ha precedenti nei 68 anni di storia dell’Eurovision, sebbene i Paesi abbiano boicottato l’evento e in alcuni casi siano stati espulsi – inclusa la Russia, espulsa dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022.

Redazione

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