Avrebbe accusato il presidente di aver “fatto precipitare l’economia in una fogna”
Chi è Elvira Nabiullina, la governatrice della Banca Centrale: “Putin respinge le sue dimissioni”
Elvira Nabiullina avrebbe voluto prendere e lasciare. E per due volte le sue dimissioni da governatrice della Banca Centrale russa sono state respinte dal Cremlino. Lo riporta Bloomberg. Il motivo delle dimissioni sarebbe l’invasione dell’Ucraina ordinata dal Presidente russo Vladimir Putin come un’operazione “speciale” di “denazificazione”. Non una guerra, non un’invasione. Putin non ne avrebbe voluto sapere insomma: la settimana scorsa ha rinominato Nabiullina per un nuovo mandato – quello corrente scade tra tre mesi – di cinque anni.
La governatrice avrebbe accusato Putin di aver “fatto precipitare l’economia in una fogna”. Alle riunioni, sempre secondo Bloomberg, nelle quali il presidente ha respinto le dimissioni, avrebbero partecipato altre quattro persone. Nabiullina ha 58 anni, è considerata parte del più stretto entourage di Putin con il quale lavora da due decenni e del quale è stata consulente economica. Già vice ministro dell’economia all’arrivo di Putin, nel 2000, al Cremlino e quindi ministro dell’Economia dal 2007. È stata spesso premiata negli ultimi anni da riviste e pubblicazioni internazionali come banchiere centrale dell’anno. Ed è stata la prima (nel 2013) donna alla guida di una Banca Centrale importante. L’incarico le è stato sempre rinnovato.
Il suo merito: la stabilizzazione dell’economia russa, il controllo dell’inflazione e una crescita accettabile. Nonostante le sanzioni imposte a Mosca dopo l’invasione e l’annessione della Crimea, penisola ucraina, nel 2014. Ha portato il Fondo di sicurezza nazionale a oltre seicento miliardi di dollari. Si è destreggiata tra libero scambio e l’imperialismo putiniano. La governatrice, secondo media internazionali, avrebbe avvertito delle conseguenze di una guerra in Ucraina: recessione e inflazione alle stelle, debito in crescita, fuga degli investitori stranieri, svalutazione della moneta. Nabiullina nel suo nuovo mandato dovrà gestire gli effetti della guerra e delle sanzioni applicate a Mosca dall’Occidente. Misure che hanno vanificato in pochi giorni i suoi nove anni di lavoro alla Banca Centrale. Per riparare ai danni ha portato i tassi di interesse al 20%.
La settimana scorsa aveva annunciato che l’economia andava incontro a una fase di contrazione e rimandato il raggiungimento dell’obiettivo di inflazione del 4% fino al 2024. Prima, aveva raddoppiato il tasso di sconto e imposto controlli rigidi sui flussi di capitale come l’obbligo a privati e aziende di cedere alla Banca Centrale l’80% degli incassi in valuta estera. Lo scorso 28 febbraio, a pochi giorni dall’inizio delle operazioni in Ucraina, il suo atteggiamento era stato interpretato dai media occidentali come un segno di dissenso quando aveva assistito a una riunione di Putin a testa bassa e in silenzio. Non ha comunque mai espresso pubblicamente la sua opposizione all’invasione.
Bloomberg – da non dimenticare che si tratta di un media occidentale e statunitense – riporta di un ambiente tesissimo nella Banca Centrale, dopo il varo delle sanzioni occidentali. Il 2 marzo, nelle uniche dichiarazioni pubbliche destinate ai dipendenti della banca, Nabiullina aveva parlato di una situazione “straordinaria e fuori da ogni standard” e che “noi tutti avremmo voluto che ciò non accadesse”. L’appello finiva con un’esortazione a lavorare più del solito e a evitare discussioni politiche in ufficio, a casa e sui social.
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