La condanna per spaccio, a capo della Croce Rossa per 10 anni
Chi è Francesco Rocca, il nuovo Presidente della Regione Lazio: l'”outsider” voluto da Meloni
Francesco Rocca sarà il prossimo Presidente della Regione Lazio. A indicare il suo nome alla coalizione di centrodestra dopo il trionfo alle politiche, a insistere con convinzione era stata la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, un’“eccellenza italiana nel mondo”, un modello secondo la premier per via dei suoi traguardi con la Croce Rossa e della sua biografia anche travagliata, caratterizzata anche da seri trascorsi con la legge in gioventù. 57 anni, Rocca è stato per quasi dieci anni a capo della Croce Rossa, già nel totonomi per il ministero della Sanità del governo Meloni, è grande appassionato di musica soprattutto di jazz e classica napoletana, grande amante degli animali.
È cresciuto a Ostia. Il Corriere della Sera scrive che quando era ragazzo era soprannominato “Ketchup”, non si sa bene per quale motivo. Da giovane ha militato nel Fronte della Gioventù. Ha studiato al Liceo Classico, si è laureato in Legge. Laurea conseguita anche sotto custodia: aveva 19 anni quando venne arrestato, poi condannato a tre anni e due mesi di reclusione e a sette milioni di euro di multa, per spaccio eroina. Condanna scontata anche agli arresti domiciliari. “Bisogna imparare dagli errori e migliorarsi ogni giorno che passa. L’umanità è fragile e ogni individuo può sbagliare”, avrebbe dichiarato in seguito di quella condanna. Dal 1990 al 2003 ha esercitato la professione forense. Ha cominciato difendendo alcuni collaboratori di giustizia e per alcune minacce ricevute gli è stata assegnata la scorta per cinque anni.
Rocca è entrato in contatto con il mondo del terzo settore, grazie anche all’incontro con don Luigi di Liegro, cominciando a collaborare con la Caritas. Si è occupato di assistenza ai migranti e di disagio giovanile. 2002: nomina a commissario dell’ospedale Sant’Andrea, di cui nel 2007 sarebbe diventato direttore generale. Tra il 2005 e il 2009 è stato membro del nucleo di valutazione dell’Istituto Fondazione Pascale di Napoli, mentre dal 2007 al 2010 è diventato membro del consiglio d’indirizzo dello Spallanzani. È stato anche commissario straordinario della Asl Napoli 2 e direttore generale dell’Idi.
Del 2013 la prima elezione a Presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana, nello stesso anno l’elezione a presidente della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (FICR). Per annunciare la sua candidatura alla Presidenza della Regione Lazio, aveva scelto proprio il sito dell’associazione: “Senza rimpianti, perché sapete da tempo quanto sia convinto del fatto che la nostra associazione abbia bisogno di un ricambio, di nuove forze e nuove idee che la traghettino verso impensabili successi e traguardi futuri. So che alcuni non saranno felici di questa decisione. prosegue Rocca – ma la vita è fatta di bivi e nel momento in cui un indimenticabile percorso sarebbe volto comunque al termine, ho voluto percorrere una strada nuova dove, tuttavia, le mie capacità possano ancora essere al servizio della comunità”.
Per Rocca è la prima avventura politica da candidato. Sposato due volte, ha due figli, Matteo e Giorgio, è diventato nonno. “Alle persone che hanno bisogno si deve dire ‘oggi’ e mai ‘domani’”, una sorta di mantra che lo ha accompagnato nella sua carriera. Così come sempre anticipato dai sondaggi sulle elezioni, Rocca è stato nettamente in vantaggio sul candidato della coalizione di centrosinistra Alessio D’Amato – che si presentava però separato dal Movimento 5 Stelle – fin dalla chiusura delle urne alle 15:00. La sua elezione è storica: da dieci anni il Lazio era governato dal centrosinistra. L’affluenza nella Regione Lazio è stata molto bassa, si è fermata al 37,2%.
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