Era stato nominato capo di gabinetto del Ministero della Cultura soltanto lo scorso 14 ottobre, ma oggi a distanza di dieci giorni ha già rimesso le sue dimissioni. Francesco Spano ha descritto nella lettera al Ministro Giuli la sua “sofferta riflessione”, un gesto anticipato dal Fatto Quotidiano questa mattina che aveva spiegato come sia stato spinto a fare un passo indietro dopo l’annuncio dell’inchiesta di Report, in onda domenica prossima, 27 ottobre che ieri ha già annunciato “due nuovi casi Boccia” al ministero della Cultura.

La lettera di Spano a Giuli

Le dimissioni di Spano sono state accompagnate da una lettera: “Il contesto venutosi a creare – scrive Spano a Giuli – non privo di sgradevoli attacchi personali, non mi consente più di mantenere quella serenità di pensiero che è necessaria per svolgere questo ruolo così importante. Nell’esclusivo interesse dell’Amministrazione, pertanto, ritengo doveroso da parte mia fare un passo indietro. Ciò non mi impedisce, evidentemente, di esprimerLe la mia profonda gratitudine per la stima ed il sostegno che mi ha mostrato senza esitazione”, ha concluso.

La nomina già contestata e l’insulto in chat

Una nomina contestata, quella di Spano, anche da Fratelli d’Italia. Da direttore dell’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar) era stato accusato di aver finanziato con oltre 50 mila euro un’associazione Lgbtq poi finita sotto la lente degli inquirenti per un caso di favoreggiamento della prostituzione. Ma anche una nomina che aveva portato a battute sgradevoli – stando a quanto riporta il Fatto pubblicando un chat interna FDI -, con il referente municipale, Fabrizio Busnengo che lo avrebbe definito un “pederasta”. Ma è stato solo l’annuncio dell’inchiesta di Report a costringerlo alle dimissioni: “Mentre Spano era segretario generale del Museo, il suo compagno, risultava consulente legale del Maxxi, ricoprendo il ruolo di responsabile dei dati personali – si legge nell’anticipazione di Report -. Nel servizio una donna intervistata di spalle, racconta infatti che “da almeno sei anni il compagno di Spano riceve l’incarico di consulente legale del Maxxi”.

Giuli: “Clima di mostrificazione”

Salito a Palazzo Chigi, Giuli ha accolto le dimissioni, esprimendo “La sua “convinta solidarietà per il barbarico clima di mostrificazione cui è sottoposto in queste ore” e “ribadendo la sua stima gratitudine “per la specchiata professionalità tecnica e per la qualità umana dimostrate in diversi contesti, ivi compreso il ministero della Cultura”. “A Spano – ha detto – va la mia convinta solidarietà per il barbarico clima di mostrificazione cui è sottoposto in queste ore”.

Chi è Francesco Spano

Avvocato, 47 anni. Francesco Spano ha collaborato in passato con l’allora ministro dell’Interno Giuliano Amato e negli anni si è occupato di pluralismo religioso e culturale prima di approdare alla Fondazione MAXXI, di cui è stato segretario generale e dove ha a lungo collaborato con Giuli quando guidava proprio la Fondazione del Museo di Arte contemporanea del XX secolo. È stato anche responsabile per le politiche per il dialogo interculturale per l’Istituto italiano per l’Asia ed il Mediterraneo e docente dell’Università La Sapienza di Roma.

Il caso Unar e le accuse infondate

Spano, era arrivato al ministero della Cultura dopo il traumatico addio del suo predecessore Francesco Gilioli, avvenuta venerdì scorso, 11 ottobre, accusato dal Ministro di aver fatto trapelare notizie riservatissime all’esterno dell’ufficio. Ma Spano è stato soprattutto direttore dell’Unar, l’ufficio antidiscriminazioni razziali della presidenza del Consiglio dei ministri durante il governo di Paolo Gentiloni. La nomina risale al governo Gentiloni, ma da quell’incarico si dimise proprio per il servizio delle Iene sulla vicenda Unar. Le accuse di finanziamento per oltre 50 mila euro ad un’associazione Lgbtq al centro del caso per favoreggiamento della prostituzione però si rivelarono infondate, la Corte dei Conti scagionò Spano confermando la regolarità del bando e dei fondi.

Quando Meloni chiedeva la chiusura dell’Unar

Lo stesso Spano era stato oggetto di un’interrogazione presentata dalla presidente Meloni” nella quale veniva chiesta a gran voce la chiusura dell’Unar. Ma a far discutere è l’intreccio tra la sua vita privata, con il compagno Marco Carnabuci e quella lavorativa. “Spano – ricorda il servizio di Report – “andò a lavorare per la Human Foundation di Giovanna Melandri nel 2017 e l’anno dopo la Human Foundation offre una consulenza legale anche all’avvocato di Spano, Marco Carnabuci, che nel medesimo periodo ottenne una nomina a consulente legale anche dal Maxxi, allora presieduto da Giovanna Melandri. Carnabuci fino ad oggi ha sempre ottenuto il rinnovo della consulenza legale da parte del Maxxi, anche quando nel 2022 Francesco Spano è stato richiamato a fare il segretario del museo durante la presidenza di Giuli”, conclude il video di Report.

Redazione

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