C’è un italiano in carcere da quasi un anno in Egitto, accusato di possesso di poche quantità di marijuana. Si chiama Giacomo Passeri ed è un ragazzo di Pescara, dalla prigione del Cairo ha scritto alcune lettere per denunciare la sua situazione e il degrado della detenzione. Ora si sta muovendo anche la politica italiana, per evitare un altro caso simile a quello di Ilaria Salis, o peggio di Giulio Regeni.
Chi è Giacomo Passeri, l’italiano in carcere in Egitto per possesso di marijuana
Giacomo Passeri è un ragazzo italiano di 31 anni, arriva da Pescara ma da qualche tempo, prima del suo arresto in Egitto, viveva a Londra. Quasi 11 mesi fa è stato arrestato da due poliziotti mentre era in viaggio in Egitto, era il 23 agosto del 2023. Secondo la sua famiglia è accusato di possesso di una piccola quantità di marijuana per uso personale. La polizia egiziana, in realtà, lo accusa di cose più gravi: detenzione e traffico di stupefacenti, di far parte di una piccola rete di spaccio.
Chi è Giacomo Passeri, le condizioni nel carcere in Egitto: torturato
Passeri ha scritto alcune lettere per denunciare lo stato in cui versa in carcere. Dice di essere stato “torturato“, di essere stato “rinchiuso per ore in una cella piena di feci, urine, scarafaggi, con le manette talmente strette da non far più scorrere il sangue nelle dita”. Poi ancora in un’altra cella con “12 detenuti accusati di omicidio, tentato omicidio“. Il 31enne è stato anche operato d’urgenza per appendicite e “abbandonato senza cure per giorni”, con gli agenti che gli “tiravano acqua addosso”, lo “minacciavano in arabo“. Una situazione insostenibile, “se non fosse stato per il medico che diceva basta non so come andava a finire. Che incubo che sto vivendo, fratello mio”. Del suo arresto la famiglia lo ha saputo solo settimane dopo, quando Passeri non è tornato a Londra e allora si sono messi a cercarlo.
Caso Passeri, la politica si muove: informativa urgente a Tajani
La politica italiana si muove, dopo al denuncia del ragazzo sui media. “Chiediamo al ministro Tajani un’informativa urgente su un detenuto italiano che, da più di 10 mesi, non riesce nemmeno a sentire i suoi familiari. Parliamo di Luigi Giacomo Passeri, italiano di 31 anni detenuto da più di 10 mesi in Egitto. Un anno fa è stato arrestato per possesso di una dose ad uso personale di cannabis. Dal 28 agosto 2023 la famiglia non riesce più a sentirlo. È emerso che Luigi, dopo essere stato operato d’urgenza, è stato torturato e riportato dopo poche ore dall’ospedale in quelle carceri” ha spiegato il vicecapogruppo di Avs Marco Grimaldi. “Chiediamo che la Farnesina faccia al più presto quello che deve. Tajani può e deve chiedere come sta quel ragazzo e pretendiamo che l’estradizione sia una di quelle misure che il nostro Paese chiede. Non è possibile che questo Governo lo faccia solo per degli ergastolani, magari andando in aeroporto ad accoglierli” ha aggiunto Grimaldi, concludendo: “L’Ambasciata deve garantire assistenza e supporto e muoversi per un equo e giusto processo in tempi celeri. Il governo deve riportarlo in Italia. Non vogliamo altri casi Salis, tantomeno altri Regeni”. Un appello a cui si è aggiunto anche Riccardo Magi, di Più Europa.