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Chi è Giovanbattista Fazzolari, il braccio destro di Giorgia Meloni proiettato al governo da sottosegretario

Per la stampa è lui, Giovanbattista Fazzolari, il “braccio destro” di Giorgia Meloni, la leader di Fratelli d’Italia che ha stravinto le elezioni politiche del 25 settembre e che, salvo clamorosi colpi di scena, si appresta a diventare la prossima Presidente del Consiglio, la prima donna nella storia della Repubblica. Il senatore appena rieletto, responsabile del programma di Fdi, è tirato in ballo un giorno sì e l’altro pure nel toto ministri che impazza in questi giorni sui quotidiani.
È dato quasi per certo a Palazzo Chigi, nel ruolo di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, l’onorevole di origini siciliane, nato in Sicilia dal padre Michele Lucia, diplomatico, e dalla madre Angelica Bellantone, professoressa. È cresciuto tra Francia, Argentina e Turchia. Diplomato al Liceo francese Chateaubriand di Roma e laureato in Economia e Commercio all’Università La Sapienza, ha svolto il corso post laurea in Operatore della Comunità Europea presso la Scuola Italiana per l’Organizzazione Internazionale.
Sul sito del Senato alla voce lavorativa si legge: libero professionista. Quando Giorgia Meloni è stata ministro della Gioventù nel governo Berlusconi, è stato a Capo della segreteria del dicastero. Da quando era diventato consulente di Alleanza Nazionale, nel 1995, la sua attività politica si è intrecciata a quella della leader Fdi. Da ragazzo aveva cominciato a fare politica nel Fronte della Gioventù romano. È stato il primo presidente provinciale romano di Azione Universitaria.
Durante la XI Legislatura è stato vice presidente della Camera dei deputati. Per cinque anni è stato Dirigente Aeroporti e Infrastrutture strategiche della Regione Lazio. È stato inoltre partner della società Ares consulenze Srl e vice commissario al Parco Naturale dei Monti Simbruini del Lazio. Alle elezioni politiche del 2018 è stato eletto al Senato della Repubblica nelle liste di Fdi, nella circoscrizione Piemonte. A quelle del 25 settembre scorso è risultato eletto, da capolista, nel collegio plurinominale della Puglia.
Fazzolari, secondo retroscenisti e ritratti, avrebbe nel partito un po’ il ruolo del saggio poco mediatico, che non compare spesso in pubblico. Soprannomi accumulati negli anni secondo fonti interne al partito a Il Foglio: “muro di gomma”, per la pazienza nell’incassare i momenti di nervosismo della leader Fdi; “spugna”, per la capacità di incamerare informazioni. Alle critiche sulla classe dirigente del partito in campagna elettorale aveva risposto a Formiche: “Assieme all’apparato storico della sinistra italiana, abbiamo una forte storia politica alle spalle che deriva non solo da Alleanza Nazionale ma anche dal Popolo della Libertà. Inoltre abbiamo fino a oggi molto più personale politico di alta qualità che non posizioni politiche nelle quali rappresentarlo. Il problema esattamente opposto del M5s che ha avuto un exploit momentaneo e si ritrova a essere rappresentato da personale politico di scarsa qualità”.
E un paio di giorni fa ha provato a calmare le acque intorno al toto ministri, alle ipotesi sui tecnici e a tutti in nomi sparati dai giornali. “Adesso nessuno può alzare il telefono e chiamare qualcuno chiedendogli se gli va di fare il ministro. Non può farlo e non lo sta facendo”, ha detto al Secolo d’Italia. “Il programma del centrodestra è ben preciso: noi prevediamo, così come faremo, la flat tax sul reddito incrementale e di portare da 65mila a 100mila euro la flat tax per gli autonomi. Niente di più. Sicuramente in una prima legge di bilancio non ci sarà di più, anche perché non ci sarebbero i tempi per farlo”.
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