Faccio parte della Consulta che presso il Ministero del Made in Italy esprime il suo parere sulle emissioni di nuovi francobolli riguardanti, secondo le Linee Guida dettate dal Ministero, “Personaggi non in vita purché abbiano avuto un impatto eccezionalmente rilevante sul territorio e/o sulle comunità italiane ‘riservando’ al Ministro o ad un suo delegato il compito eminentemente politico di interpretare il sentimento della Comunità Nazionale”.

Chi è Italo Foschi

Con grande sorpresa, non essendosene mai parlato in Consulta, mi è arrivata la comunicazione di una emissione dedicata a Italo Foschi, nel centoquarantesimo anniversario della nascita, a cui si aggiungerà pochi giorni dopo quella per il centenario della morte di Giacomo Matteotti. Incuriosito sono andato a documentarmi su questo signore, di cui non avevo mai sentito parlare. Apprendo così dal Dizionario Biografico Italiano della Treccani che Italo Foschi fu segretario politico del Fascio Romano, “coinvolto in numerose aggressioni contro gli avversari politici del fascismo”, espulso dal partito dopo l’omicidio di Matteotti per gli eccessi dell’attività squadrista.

Foschi venne riammesso poco dopo per ordine di Farinacci, ma di nuovo dovette abbandonare la segreteria per “non aver soppresso convenientemente lo squadrismo e di esserne stato coinvolto”. Senza cariche di partito Foschi intraprese la carriera prefettizia. Dopo la caduta del fascismo aderì alla RSI, per conto della quale fu a Belluno dal 24 settembre al 4 novembre 1943 come “Capo della Provincia”, di fatto annessa al Terzo Reich nazista nella zona Alpenvordland voluta da Hitler: troviamo il suo nome anche nell’ elenco dei responsabili della persecuzione antiebraica in Veneto stilata dal Centro Studi Internamento Deportazione. Processato dopo la guerra secondo alcune fonti venne assolto da ogni addebito, secondo altre fruì dell’indulto del giugno 1946.

Celebrato perché fondò l’As Roma

A fronte di tutto questo sembra che l’emissione celebrativa faccia riferimento al fatto che nel 1927 Foschi diede vita all’associazione Sportiva Roma di cui fu il primo Presidente. Faccio presente che invano ho segnalato al Ministro ed alla Presidente della Consulta Sottosegretaria Fausta Bergamotto, che ricorre quest’anno l’ottantesimo anniversario della distruzione della allora italianissima città martire di Zara, oggi Croazia, la più bombardata durante la seconda guerra mondiale, al cui Gonfalone il Presidente Ciampi ha riconosciuto la Medaglia d’ Oro.
Celebrare negli stessi giorni Foschi e Matteotti e non ricordare l’anniversario delle migliaia di morti di una città martire come Zara è un grave errore, che avrebbe potuto essere evitato se la Consulta fosse stata in tempo utile… consultata.

Carlo Giovanardi

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