Gloria Campaner, pianista veneziana di fama internazionale, nata a Jesolo classe 1986, una carriera ricca di riconoscimenti prestigiosi e tournée in tutto il mondo, punteggiate da collaborazioni con artisti della classica, del jazz, dell’elettronica, ma anche della danza contemporanea e della scultura. A giugno 2021 è uscito il suo ultimo lavoro dedicato ai 24 Preludi di Chopin, pubblicato da Warner Music Italy anche in versione Dolby Atmos. In un’estate fitta di concerti, le note del suo pianoforte vibrano tra i profumi di Sicilia, da Palermo per il Tributo ad Astor Piazzolla a Tindari e Salina con “Chopin Journey”. Oggi è ospite de IlSicilia.it, occasione per fare una interessante chiacchierata con Gloria.

Gloria è anche la compagna di vita dello scrittore Alessandro Baricco che ha annunciato sui social oggi, sabato 22, di essere stato ricoverato in ospedale a causa della leucemia. “Cinque mesi fa mi hanno diagnosticato una leucemia mielomonocitica cronica”, ha detto Baricco. “Ci sono rimasto male, ma nemmeno poi tanto, dai. Quando hai una malattia del genere la cosa migliore che puoi fare è sottoporti a un trapianto di cellule staminali del sangue, cosa che farò tra un paio di giorni”.

“Ecco, mi va ancora di dire che percepisco ogni momento la fortuna di vivere tutto questo con tanti amici veri intorno, dei figli in gamba, una compagna di vita irresistibile, e il miglior Toro dai tempi dello Scudetto – ha continuato Baricco su Facebook -. Sono cose, le prime tre, che ti cambiano la vita. La quarta certo non te la guasta. Insomma, la vedo bene”.

Poche parole ma piene di ottimismo per un futuro che vuole ancora vivere insieme alla compagna nella casa di famiglia dello scrittore immersa nelle colline torinesi. L’abitazione, che ospita a fianco la sorella di Baricco, è un autentico rifugio dallo stress e dalle luci della ribalta, circondata dalla natura lussureggiante di un grande giardino pensile. “La storia di questa casa è intensa”, ci Gloria a Domus.

La struttura dell’edificio, lo scheletro, è rimasta la stessa dal Settecento a oggi ma la coppia vi ha apportato diverse modifiche come la grande vasca da bagno in ghisa con piedini in stile inglese, dal peso di due quintali, voluta dalla pianista in una delle stanze da letto al secondo piano. “Farla arrivare è stata un’operazione complicatissima – racconta -, perché avendo solo scale a chiocciola e un giardino pensile all’esterno, si è dovuto ricorrere a una piccola gru montacarichi con passaggio dalla terrazza. Un semplice traslocatore non sarebbe riuscito a risolvere il problema e quindi si è ricorsi a un team specializzato di trasportatori di pianoforti”. Più di un semplice vezzo ma fortemente voluto per una buona ragione: “Per me l’immersione in acqua è fondamentale, necessaria soprattutto dopo un concerto per riuscire a rilassarmi”.

Campaner suona dall’età di quattro anni, a cinque ha vinto il primo concorso, ma il percorso per diventare una concertista, racconta in un’intervista: “Non è stato semplice, dietro alla carriera di un musicista ci sono lavoro e sacrificio, crisi ed entusiasmi. Ma c’è sempre stata una luce, una forza nel cuore. La voglia di fare musica, una voce interna il cui suono si avvicina alle corde del pianoforte. E quella voce ha vinto. Devo ringraziare anche una famiglia che mi ha sostenuta, sapendo stare dietro le quinte. E i miei maestri, la mia prima insegnante, che ha acceso la scintilla.

“La sfida per un interprete è condividere il suo bisogno di fare musica con più persone possibile”, nella casa dove vive insieme a Baricco c’è, ovviamente, una stanza della musica dove Campaner può fare ricerca, esercitarsi al pianoforte; e qui si trovano anche una chitarra e un basso che appartengono al figlio di Alessandro Baricco, Sebastiano, oltre ad altri strumenti musicali. Tra tutti svetta la presenza di un mezza coda Steinway&Sons. Sorprendentemente questo pianoforte appartiene allo scrittore che ama suonarlo tutti i giorni, anche per soli cinque minuti, mentre per Campaner questo gesto significa ben altro, si traduce in studio, approfondimento: “non riesco a suonare per così poco tempo, per me sedermi al pianoforte è come aprire l’ufficio”, sorride. A volte suonano a quattro mani la Fantasia di Schubert in fa minore, una tradizione inaugurata durante i giorni del lockdown.

Gianni Emili

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