La corda per il Quirinale
Chi è la “Presidente donna in gamba” proposta da Salvini a capo del Quirinale
Il segretario della Lega Matteo Salvini ha incontrato i giornalisti all’esterno di Montecitorio, seguito pochi minuti dopo dal leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte (ci sono “almeno due, solide e super partes”). Alla fine di una giornata convulsa e caldissima, dopo due sessioni di voto, entrambe fumate nere, il leader del Carroccio ha lanciato un indizio sul profilo sul quale si convergerà nelle due votazioni di domani: “Sto lavorando affinché si possa avere come presidente una donna presidente in gamba”.
Il profilo di una “Presidente donna e super partes” è stato confermato anche dall’ex premier Conte. Salvini aveva incontrato il Presidente del Consiglio Mario Draghi e quindi con i leader del Partito Democratico Enrico Letta e del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte. Il pensiero è andato immediatamente a Elisabetta Belloni: la candidatura della prima donna nella storia della Farnesina a essere nominata Segretario generale e prima donna in Italia alla guida dei servizi segreti era emersa già lo scorso fine settimana. Belloni sarebbe nel caso la prima Presidente della Repubblica Italiana.
Sia a Palazzo Chigi che al Quirinale ci sarebbero soltanto tecnici. Già ieri il nome di Belloni era circolato copiosamente. Repubblica scriveva che “non è una boutade. Ma un’idea concreta”. 63 anni, stimata diplomatica, collaboratrice dei ministri politici di tutti gli schieramenti senza però mai schierarsi. A maggio 2021, è stata nominata dal premier Mario Draghi direttore generale del dipartimento delle Informazioni per la sicurezza.
Il ministro Luigi Di Maio l’avrebbe descritta secondo Il Corriere della Sera come “mia sorella, alla Farnesina abbiamo lavorato insieme benissimo”. Il titolare degli Esteri si era però raccomandato: “Non bruciamo nomi e soprattutto non spacchiamo la maggioranza di governo”. Favorevole anche Fratelli d’Italia. Comunque controverso l’arrivo dei vertici dei servizi segreti al Quirinale. “La Belloni è una funzionaria dello Stato, non dell’intelligence”, spiegavano fuori Montecitorio ancora ieri mattina due deputati al quotidiano.
Il centrodestra nella prima votazione si era andato a schiantare sul nome di Maria Elisabetta Alberti Casellati. La Presidente del Senato aveva ottenuto solo 382 voti sui 453 che avrebbero dovuto essere appannaggio del centrodestra. Circa 60 in meno rispetto ai 441 astenuti, sempre del centrodestra, di ieri. Altri profili, coinvolti nel toto-nomi e nelle proposte di questi giorni sarebbero: quello della vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia, presidente Rai e sindaco di Milano Letizia Moratti e quello della ministra della Giustizia Marta Cartabia. Meno favorita l’ex ministra della Giustizia Paola Severino. Belloni però è nettamente favorita. Domani si vota in due sessioni: la mattina al via alle 9:30 e il pomeriggio alle 16:30.
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