E’ stato ribattezzato l’architetto di Putin e di decine di oligarchi russi per le ville progettate e costruite in passato, in particolare quella sul Mar Nero da un miliardo di euro riconducibile al leader del Cremlino. Lanfranco Cirillo è ricercato dalla giustizia italiana dal primo agosto scorso per evasione fiscale. La procura di Brescia ha chiesto la custodia cautelare in carcere ma lui, 63 anni, si trova a Mosca e non intende tornare in Italia.

Nato a Treviso ma trapiantato nel Bresciano, Cirillo è accusato di di una serie di reati fiscali che vanno dall’infedele dichiarazione dei redditi, all’autoriciclaggio. Nei mesi scorsi ha subito il sequestro di beni per oltre 140 milioni di euro tra ville, opere d’arte originali di Picasso, Cezanne, Kandinsky, De Chirico e Fontana e gioielli. Sequestrati anche uno yacht, l’elicottero personale dell’Architetto e 670mila euro in contanti trovati in casa.

L’imprenditore è iscritto all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero ed è cittadino russo per decreto presidenziale. “La Russia è la mia casa. Qui ho il mio lavoro, i miei interessi e le mie principali relazioni. Al momento non ho motivo, e neppure desiderio, di rientrare in Italia, visto il trattamento che mi è stato riservato” ha spiegato raggiunto dall’agenzia ANSA.

“Non si è mai sottratto. È stato interrogato due volte dal pubblico ministero e ha chiesto lui stesso un terzo interrogatorio. Poi ha ripreso la sua vita, è residente a Mosca da 20 anni dove lavora. Per questo chiederemo l’annullamento del decreto di latitanza” ha spiegato nei giorni scorsi il suo legale, l’avvocato Stefano Lojacono in vista del processo che inizierà il 23 febbraio davanti al tribunale di Brescia dopo che la Procura ha ottenuto il giudizio immediato.

Cirillo non sarà presente in aula e chiede alla giustizia italiana spiegazioni: “Mi è stato detto che non avrei neppure la possibilità di prendere un aereo per venire in Italia, perché è stato diffuso un mandato interpol nei miei confronti, addirittura una red notice, normalmente riservata a terroristi e narcotraffficanti”.

Poi la provocazione. “La domanda che mi pongo è: se fossi stato l’Architetto di Biden e non di Putin avrei avuto questo trattamento?” si chiede provocatoriamente. “Non riesco a capire due cose. Primo a che cosa serve un mandato Interpol, che come tutti sanno è lo strumento per ‘ricercare’ nel mondo una persona, quando l’autorità giudiziaria italiana non ha nessun bisogno di cercarmi perché sa benissimo che mi trovo a Mosca e conosce perfettamente il mio indirizzo; secondo: perché è stato chiesto un mandato Interpol e, invece, non viene chiesta la mia estradizione in Italia, attraverso la ordinaria procedura prevista dalla legge, che consentirebbe di conoscere quali sono le contestazioni che mi riguardano e i documenti su cui si fonderebbero. E’ un trattamento “speciale” che trovo molto strano e non capisco, ma sarà perché sono un Architetto e non un avvocato.

In Russia negli ultimi anni Cirillo ha acquisito un patrimonio immobiliare da capogiro: possiede l’intero piano al 51esimo piano del grattacielo Imperia di Moscow City di quasi 4.000 metri quadri oltre a una azienda agricola che produce vini. Oltre all’imprenditore – ricorda l’ANSA – saranno processati anche la moglie, Adriano Gafforini, ritenuto dagli inquirenti il suo factotum italiano e attualmente ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta fiscale, Alberto Guerini e i cittadini russi Anna Novitscalia e Vladimir Krutskikh. Tutti accusati a vario titolo di concorso nei reati fiscali.

 

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