Chi è Mara Sattei, a Sanremo con “Duemilaminuti”: per il debutto una canzone scritta da Damiano dei Måneskin

Per il suo esordio al Festival di Sanremo si è fatta aiutare da Damiano David, cantante dei Måneskin, e dal fratello minore Davide, più noto come Thasup e ormai affermato trapper e produttore.

Parliamo di Mara Sattei, all’anagrafe Sara Mattei, cantautrice romana 27enne che porterà sul palco dell’Ariston “Duemilaminuti”, brano firmato da Damiano e prodotto dal fratello.

I primi passi arrivano nel 2008 proponendo sul proprio canale YouTube cover di vario genere, quindi nel 2014 ottiene i primi riscontri partecipando alla tredicesima edizione di ‘Amici’, il talent condotto da Maria De Filippi Amici.

La svolta arriva nel 2017, quando il fratello Thasup (all’epoca noto come Tha Supreme) produce per lei il brano “Mama oh”. Proprio la collaborazione col fratello porterà i più importanti successi.

All’Ariston arriva con alle spalle un album d’esordio di successo, “Universo”, lanciato dai singoli “Ciò che non dici” e “Parentesi”, quest’ultimo in collaborazione con Giorgia (a sua volta in gara a Sanremo), e una hit estiva assieme a Fedez e Tananai, il tormentone “La dolce vita”.

Per Sanremo ha abbandonato il suo tradizionale ruolo di autrice per eseguire un brano scritto per lei dal frontman dei Måneskin. “Damiano mi ha scritto perché voleva farmi ascoltare questo pezzo in studio. È stato un incontro genuino, ho sentito il brano e ci ho sentito una forte connessione. È una canzone che racconta una storia vera e propria, questa scelta mi ha colpito”, racconta Sara a Rolling Stone.

Quanto al perché Damiano abbia scelto lei per questo brano, che parla di relazioni tossiche, violenze ed alcolismo, Sara spiega: “Probabilmente conoscendo la mia discografia ha captato alcune sfumature e ha capito che quel brano poteva essere adatto a me. Quando l’abbiamo provato abbiamo visto che aveva ragione, c’era qualcosa di bello da trasmettere. Lui mi ha detto che era fan della mia musica e che voleva far qualcosa con me: un onore”.

Tornando ai temi difficili trattati da “Duemilaminuti”, forse non adatti al pubblico sanremese, la 27enne sottolinea che in realtà il suo brano “parla di qualcosa che tutti conosciamo. È una tematica importante, non dell’amore rosa e fiori ma di un amore complesso”. “Quando capisci che quell’amore non è amore – perché amore non è – prendi coscienza del fatto che tutto era stato costruito attorno a te per far sì che sembrasse bellissimo e perfetto. Quando si fa del male ad un’altra persona, anche solo psicologicamente, non si può definire amore”, racconta Sara.