Il protagonista
Chi è Marco Vizzardelli, identificato dalla Digos dopo “viva l’Italia antifascista”: dai cavalli alla Scala, “legatemi e arrestatemi per il contrario”
Ha aspettato che si spegnessero le luci alla fine dell’Inno di Mameli per gridare “Viva l’Italia antifascista“, poco prima dell’inizio della Prima della Scala di Milano che ha 13 minuti di applausi per il ‘Don Carlo’ di Giuseppe Verdi. E’ stato addirittura identificato dalla Digos lo spettatore che alla presenza nel parco reale degli esponenti del governo di Giorgia Meloni (presidente del Senato, Ignazio La Russa, il vicepremier leghista, Matteo Salvini, i ministri Gennaro Sangiuliano e Maria Elisabetta Alberti Casellati) e della senatrice a vita Liliana Segre ha ricordato uno dei principi della Costituzione. L’autore è Marco Vizzardelli, giornalista 65enne, esperto di equitazione e frequentatore assiduo del teatro (“La metà della mia vita che non passo a seguire i cavalli, la passo a seguire la musica e la Scala”) che dal loggione, la porzione di posti più alta del teatro, ha urlato la frase antifascista.
“Viva Italia antifascista”, il giornalista Vizzardelli: “Fotografata la mia carta d’identità”
“L’ho buttata sul ridere, ho detto agli agenti che avrebbero dovuto legarmi e arrestarmi se avessi detto ‘viva l’Italia fascista’ ma così no”, ha detto all’Ansa Vizzardelli. Il giornalista ha poi spiegato che “a metà del primo atto si è avvicinato un individuo e ho capito che si trattava di un agente in borghese. Mi sono un po’ spaventato e mi ha fatto un gesto di stare tranquillo”. “Alla fine dell’atto – prosegue – mi ha mostrato il tesserino e mi ha detto che voleva identificarmi ma gli ho risposto che non avevo fatto nulla di male e che non aveva nessun senso dato che siamo in un paese democratico”.
Nel corso dell’intervallo “sono andato nel foyer e lì mi hanno fermato in quattro: mi hanno detto che erano della Digos e che dovevano identificarmi. Ho ribadito che non aveva senso e poi l’ho buttata sul ridere, spiegando che avrebbero dovuto legarmi e arrestarmi se avessi detto ‘viva l’Italia fascista’. Si sono messi a ridere anche loro ma mi han detto che dovevano fare così. E quindi mi hanno fotografato la carta d’identità”.
#PrimaScala standing ovation per Liliana Segre…anche La Russa costretto ad applaudire…poi dopo l’inno di Mameli il grido “viva l’Italia antifascista”…
il busto di Mussolini a casa è trasalito#Scala #Milano #Segre #LaRussa pic.twitter.com/NWfuwdcBMp— Sirio (@siriomerenda) December 7, 2023
“Viva Italia Antifascista”, le reazioni: “Non l’ho sentito”, “Non si urla alla Scala”
La frase urlata ‘Viva l’Italia antifascista’ “io non l’ho sentita. Francamente, ho cantato l’inno di Mameli orgogliosamente”. Sono le parole della ministra per le Riforme istituzionali, Maria Elisabetta Alberti Casellati, al termine della Prima della Scala a Milano. Il grido antifascista? “Non l’ho sentito”, commenta allo stesso modo anche La Russa provando a spegnere le polemiche. Immancambile invece la ramanzina di Salvini: “Alla Scala non si urla”.
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