Mauro Scardovelli è giurista, psicoterapeuta e musicoterapeuta. È stato professore di diritto pubblico presso l’Università degli Studi di Genova e docente di musicoterapia al Cep di Assisi. Nel 1998 fonda l’associazione Aleph Umanistica, scuola di crescita personale che coniuga la formazione psicologico-relazionale, interiore e spirituale, con quella costituzionale, relativa al mondo esterno.

Vive e lavora a Camogli, insieme a un gruppo di ‘monaci-ricercatori’ che hanno deciso di dedicare la loro vita all’applicazione più integralista non di testi sacri, bensì della Costituzione italiana. Per la sua autoproposta al Colle sono state raccolte oltre 20mila firme online con l’iniziativa ‘Vogliamo Mauro Scardovelli come Presidente della Repubblica’. Nel testo dal titolo ‘Il Nuovo Rinascimento‘ con il quale Scardovelli suggella la sua candidatura in modo entusiastico precisa che “non era la prima volta che ricevevo messaggi in tale direzione”, e si riserva come primo nome di candidare “Paolo Maddalena, che considero il mio Maestro”.

Nel testo che snocciola il programma per un “presidente scelto dal basso, dal Popolo, per ripristinare la legalità Costituzionale, violata da tutte le altre Istituzioni, che hanno tradito la Costituzione, aderendo al modello ad essa antitetico: il Neoliberismo” vengono citati molti “pensatori più illuminati e coraggiosi del nostro tempo”, da Diego Fusaro a Ermanno Bencivenga passando per Fulvio Grimaldi. Rifacendosi alle “dirette come quella di Robert Kennedy a Milano, o del processo di Assange a Londra, o della settimana intera a Trieste a seguire i portuali, o di Firenze dove nessuna televisione voleva andare, a seguire la vicequestore Schilirò, i convegni come l’International Covid Summit, Sapiens³”.

Non manca ovviamente la totale sfiducia nei media: “Tutto questo ha prodotto la Tv dei Cittadini in soli tre mesi guadagnandosi la fiducia di milioni di italiani mentre le redazioni dei TG tradizionali chiudevano per mancanza di ascolti. Siamo arrivati fino a qui solo ed esclusivamente grazie a voi. L’Italia è quel Paese dove i cittadini si pagano una televisione di tasca loro perché quelle grandi li hanno stufati“.

Il primo punto cita testualmente: “Come Presidente della Repubblica scelgo due canali Rai, Rai televisione 1 e Rai radio 1 che siano a me interamente dedicati” poi come esimersi dal “discorso del Presidente di fine anno, trasmesso a reti unificate”. Il programma prosegue poi allontanandosi dall’esaltazione della persona per “valorizzare la nostra piccola impresa, i nostri medici italiani, i nostri fisici italiani” per poi incontrarsi nel punto di convergenza con altri partiti che dall’Europa vogliono uscire. Necessario è il “recupero della sovranità monetaria“.

Le richieste si fanno più nebulose con “l’incompatibilità della democrazia Costituzionale con una popolazione che è fatta, quasi esclusivamente, di narcisisti” di cui non se ne capisce benissimo il fine, e neppure il significato pratico. Seguita da una paventata ‘soluzione’ al problema del “narcisismo dilagante” per poi virare su una fantomatica educazione pedagogica “ai nuovi valori Costituzionali, Spirituali, Cristici”. Non manca l’energia pulita “inesauribile”, l’aspirazione robespierriana di “mettere al servizio dei Popoli, anziché delle élite, le nuove straordinarie tecnologie mediche di ultima generazione, oggi disponibili” da cui, non è chiaro, se sia più importante aiutare i poveri o privare i ricchi.

Sulla salute torna con quello che forse è il punto più oscuro “promuovere la vera medicina: quella preventiva” e poi sulla pandemia: “Covid e vaccini, la mia esperienza personale e l’azione giudiziaria“. Imperdibile infine il punto “Come realizzare il paradiso in Terra“. Una rivoluzione costituzionale dell’Italia che secondo Scardovelli parte “dalla pratica della preghiera come premessa” e che si svolgerà “all’interno di un contesto dove l’humor, il gioco e l’Eros sono sempre presenti e la violenza assente”.

Non c’è bisogno di aggiungere altro. “Quello che facciamo parla da solo”, se no fa niente, dice Scardovelli: “Siam pronti alla morte“.

Gianni Emili

Autore