Dopo settimane e settimane di stallo in Francia, con una paralisi politica che sembrava infinita, la decisione è stata presa. Il presidente francese Emmanuel Macron ha nominato infatti come primo ministro Michel Barnier. Il 73enne succede al 35enne dimissionario Gabriel Attal. L’annuncio è arrivato direttamente dall’Eliseo con un comunicato stampa: “Il presidente della Repubblica ha nominato primo ministro Michel Barnier, incaricandolo di instaurare un governo di unificazione al servizio del Paese e dei francesi”. “Questa nomina arriva dopo un ciclo di consultazioni senza precedenti durante il quale, in conformità con il suo dovere costituzionale, il Presidente ha assicurato che il primo ministro e il futuro governo riunissero le condizioni per essere il più stabili possibili”, aggiunge la nota.

Chi è Michel Barnier, il nuovo primo ministro in Francia nominato da Macron

Barnier è di fatto un uomo di centro destra, un conservatore. Il 73enne era stato scelto come candidato alle primarie del Partito Repubblicano per le presidenziali del 2022. Fino al 2014 è stato un commissario europeo (prima alle politiche regionali dal 1999 al 2004, poi per il Mercato interno e i servizi dal 2010 al 2014) mentre per cinque anni, dal 2016 al 2021, è stato il Capo negoziatore dell’Unione Europea per l’attuazione della Brexit.

La reazione della destra

La sua nomina è stata accolta con cautela dalla destra francese. “Dopo un’attesa interminabile, indegna di una grande democrazia, prendiamo atto della nomina di Michel Barnier a primo ministro di Emmanuel Macron”, è il pensiero del presidente del Rassemblement national (RN) Jordan Bardella reso noto con un post sui social. “Gli 11 milioni di elettori del Rassemblement National meritano rispetto: questa è la nostra prima richiesta”, ha aggiunto, “giudicheremo il suo discorso di politica generale, le sue decisioni di bilancio e le sue azioni sulla base delle prove. Chiederemo che vengano finalmente affrontate le principali questioni urgenti per i francesi – potere d’acquisto, sicurezza e immigrazione – e ci riserviamo tutti gli strumenti politici di azione se ciò non avverrà nelle prossime settimane”.

La reazione della sinistra

A sinistra la reazione è stata tutt’altra. Per Jean-Luc Mélenchon la nomina di Michel Barnier a primo ministro significa solo una cosa: “Le elezioni sono state rubate”. Il leader de La France Insoumise (Lfi) ha poi chiesto “la più potente mobilitazione possibile”, secondo quanto riporta l’emittente francese Bfmtv.

Redazione

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