Il caso Pozzolo continua a tenere banco. La vicenda che ha visto ferito un uomo la notte di Capodanno, raggiunto da uno sparo della pistola del deputato Emanuele Pozzolo, durante un veglione a Rosazza in cui era presente anche il sottosegretario Andrea Delmastro, è lontana dall’essere chiarita. La verità deve ancora emergere su chi sia stato a premere per sbaglio il grilletto della piccola arma tascabile. Intanto, però, emergono anche dettagli passati su uno dei presenti alla festa: Pablito Morello, il capo della scorta proprio del sottosegretario.

Chi è Pablito Morello, capo scorta di Delmastro

Se Delmastro ha dichiarato di essere stato lontano nel momento dello sparo, così non si può dire del suo capo scorta presente all’interno della pro loco di Rosazza. Dalla relazione finale dei Ris di Parma, sono state tre le persone a toccare la mini pistola di Pozzolo: tra di loro c’è anche il profilo di Morello, forse per mettere in sicurezza l’arma dopo lo sparo. Ma ancora non è chiaro nulla. Ma nel frattempo Pablito Morello, ispettore capo della Polizia penitenziaria, qualche settimana fa è stato temporaneamente sospeso dal ruolo di capo scorta del sottosegretario.

Pablito Morello, accusato di aver picchiato un detenuto

Oggi, intanto, sono emerse alcune ricostruzioni di vicende passate che hanno visto coinvolto proprio Morello anni fa. Repubblica, infatti, riporta come nel 2001 l’uomo vicino a Delmastro sia stato accusato di aver picchiato un detenuto nel carcere di Biella. Secondo la coordinatrice degli educatori dell’istituto, infatti, “c’era un detenuto a terra, circondato da cinque o sei agenti. L’ispettore Pablito Morello era sopra di lui, lo insultava e gli sferrava calci e pugni. Preciso che il detenuto era senza camicia ed è polomielitico”. Un’inchiesta poi conclusa dieci anni dopo con un nulla di fatto. Morello era indagato per abuso d’ufficio ma il caso viene archiviato. Il processo che continua è quello in cui a essere indagato era il detenuto, accusato da Morello stesso di resistenza a pubblico ufficiale, ma si conclude al primo grado e con una sentenza di non luogo a procedere per prescrizione. Ma rimane, come sottolinea Repubblica, il fatto che la testimonianza scritta (lunga due pagine) della coordinatrice degli educatori non sia mai stata smentita. Alcuni poliziotti non hanno risposto o hanno dichiarato di non ricordare nulla, ma nessuno ha detto che il verbale fosse falso.

La versione di Emanuele Pozzolo

Nelle scorse settimane, Pozzolo ha rilasciato qualche breve dichiarazione, parlando sia della notte di Capodanno, sia del suo rapporto con Delmastro: “Andrea è come mio fratello Michele, almeno fino alla notte di Capodanno, poi è scomparso, non ci siamo più sentiti. Non eravamo amici, ma fratelli. Però ora sembra che si voglia tutelare più una terza persona, e buttare giù dalla torre me”. “Dentro Fratelli d’Italia stanno accadendo cose strane, si cerca di uccidere me per salvare altri” aveva detto Pozzolo.

Redazione

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