Chiamato in causa per risolvere l’emergenza sanità in Calabria, ma a sua insaputa. È quanto capitato a Pellegrino Mancini, Direttore del Centro Regionale Trapianti Grande Ospedale Metropolitano ‘Bianchi-Melacrino-Morelli’ di Reggio Calabria, indicato dal leader della Lega Matteo Salvini come nome nuovo per la poltrona di commissario della Sanità calabrese lasciata vuota dalle dimissioni di Saverio Cotticelli e Giuseppe Zuccatelli prima, e dalla rinuncia dell’ex rettore de La Sapienza Eugenio Gaudio.

In un video postato sui social, l’ex ministro dell’Interno nel criticare l’operato dell’esecutivo Conte nella gestione del caos calabrese lancia la sua proposta: “C’è il professor Pellegrino Mancini, responsabile regionale per i trapianti della Calabria con un master in economia sanitaria, non andiamo a cercare dall’altra parte del mondo quello che abbiamo in casa, diamo ai calabresi la dignità di gestire il loro presente, la loro salute”, spiega Salvini con un riferimento sottinteso anche a Gino Strada.

Ma Salvini tira la volata a Mancini all’insaputa di quest’ultimo. Il responsabile regionale per i trapianti della Calabria, sentito dall’AdnKronos dopo le parole di Mancini, casca dalle nuvole: “Non ne sapevo nulla – spiega Mancini – fino a pochi minuti fa, davvero, quando mi ha chiamato un amico, dicendomi di questa cosa e chiedendomi il curriculum”.

Il medico rivela quindi di non conoscere Salvini e, anzi, mostra un certo apprezzamento per il premier Giuseppe Conte: “Non è momento facile per nessuno, Conte ha affrontato egregiamente i problemi, ha portato avanti la baracca insieme al ministro Speranza”.

Su un possibile incarico e sul caos di questi giorni con le dimissioni dei commissari, questo il pensiero di Mancini: “Quello che sta succedendo non depone bene, rinunciano uno dopo l’altro, bisogna capire cosa avviene. Bisognerebbe capire, inoltre, quale sia il mandato che si riceve, qui la situazione è grave, le misure prese, la zona rossa era nelle cose”.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia