Ruggero Razza si è dimesso da assessore alla Salute della Regione Sicilia. Una decisione maturata a seguito dell’inchiesta della Procura di Trapani sui presunti dati falsi forniti all’Istituto Superiore di Sanità nell’ambito dell’emergenza coronavirus. “Stamattina ho incontrato l’assessore Razza, era molto provato. Mi ha consegnato la lettera di dimissioni, che è stata protocollata”, ha annunciato ieri il governatore Nello Musumeci.

Le accuse sono di falso materiale e ideologico. Una dirigente, Maria Grazia Di Liberti, e due collaboratori – Salvatore Cusimano, nipote di Di Liberti, ed Emilio Madonia – del Dipartimento Regionale per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico (Dasoe) dell’Assessorato, sono stati arrestati. L’interim dell’assessorato è stato assunto dallo stesso Presidente Musumeci. L’ex assessore è accusato di essere a conoscenza della falsificazione.

Razza è considerato uno dei fedelissimi del governatore siciliano Nello Musumeci. La Gazzetta del Sud scrive che sarebbe stato addirittura tra i papabili prossimi eredi alla Presidenza della Regione. È nato nel 1980, a Milano. È uno dei pilastri della cabina di regia di Diventerà Bellissima, partito creato da Musumeci, di orientamento autonomista e meridionalista e ispirato “ai valori cristiani e sociali della civiltà europea e mediterranea”, al quale è legato fin dagli anni ’90

Razza è avvocato penalista. Ha conseguito la maturità classica alla scuola militare della Nunziatella. Ha militato in Azione Giovani – movimento giovanile di Alleanza Nazionale – e quindi ha fondato Alleanza Siciliana e ha fatto parte del movimento politico La Destra. È stato nel 2012 prima assessore e poi vicepresidente della Provincia di Catania nel 2018. È stato quindi nominato all’assessorato alla Sanità. Razza aspetta il suo primo figlio.

“Benché abbia piena la consapevolezza di aver operato in questi difficili mesi nel rispetto del mandato affidatomi  – recita un passaggio della lettera di dimissioni – e che la nostra Regione abbia sempre anticipato provvedimenti di contenimento dell’epidemia, senza mai attardarsi nelle scelte più adeguate per proteggere i siciliani, ho il dovere, proprio perché il momento della pandemia lo impone, di sottrarre il governo da qualsiasi ombra affinché si possa adeguatamente operare in questo difficilissimo momento”.

Data cardine della vicenda è il 4 novembre 2020, quando è stata introdotta la classificazione delle Fasce di rischio per colori. I giornali hanno riportato anche delle intercettazioni. La Sicilia in questo momento è Zona Arancione. Secondo i dati dall’inizio dell’emergenza ci sono stati 172.450 positivi e 4.607 morti per covid dall’inizio dell’emergenza.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.