Il nome completo è Amedeo Umberto Giorgio Paolo Costantino Elena Fiorenzo Maria Zvonimir. Lunghissimo, come ogni nobile che si rispetti. È morto oggi all’età di 77 anni, era un membro di Casa Savoia, conosciuto anche con i titoli di cortesia di duca d’Aosta, principe della Cisterna e di Belriguardo, marchese di Voghera e conte di Ponderano. Figlio di Aimone di Savoia, per un breve periodo re di Croazia, che rinunciò al titolo pochi giorni dopo la nascita del figlio. Il duca d’Aosta si è spento al San Donato, dopo aver lottato per anni con una grave malattia. A darne notizia è l’avvocato Alessandro Sacchi, presidente dell’Unione Monarchica Italia. “Secondo le regole dinastiche – precisa – il nuovo capo di casa Savoia è il principe Aimone Duca di Savoia e Aosta. È una grave perduta per l’Italia, è stato ufficiale di Marina, già presidente del Parco Naturale di Vivara vicino Procida”.

Imprenditore del settore viticolo, chiese scusa per le leggi razziali avallate dal re nel periodo del fascismo. I funerali si svolgeranno nei prossimi giorni presumibilmente a Torino. Il 26 luglio 1944, su ordine firmato personalmente da Heinrich Himmler, i nazisti lo internarono a Hirschegg, vicino a Graz (Austria), insieme alla madre Irene di Grecia e alle cugine Margherita e Maria Cristina, uniche figlie di suo zio Amedeo, terzo duca d’Aosta, e della duchessa Anna d’Orléans.

Amedeo di Savoia-Aosta è l’unico figlio di Irene di Grecia e di Aimone di Savoia, che fu quarto duca d’Aosta e re de iure dello Stato Indipendente di Croazia con il nome di Tomislavo II; suo zio era l’omonimo eroe dell’Amba Alagi, detto il “Duca di ferro” e suo nonno era il “Duca Invitto” Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta. Per parte di suo padre è pronipote di Amedeo I di Spagna, mentre per parte di sua madre è nipote di re Costantino I di Grecia, nonché pronipote di Federico III di Germania e di Giorgio I di Grecia.

Dopo la liberazione, avvenuta nel maggio 1945, Amedeo visse per alcune settimane in Svizzera. Il 7 luglio 1945 Irene di Grecia col figlio rientrarono in Italia.

Nel settembre 2006, Vittorio Emanuele e suo figlio Emanuele Filiberto di Savoia depositarono all’ufficio brevetti dell’Unione europea la richiesta di registrazione dello stemma di “principe ereditario d’Italia” come logo aziendale, insieme ad altri simboli del patrimonio araldico di Casa Savoia. L’intento era quello di impedire l’uso ad Amedeo e Aimone del cognome “Savoia”, cui fu ingiunto di utilizzare il cognome per esteso, ovvero “Savoia-Aosta”.

Redazione

Autore