Valerio Evangelisti era considerato uno dei maestri italiani della letteratura fantasy. È morto a 69 anni, a Bologna, lunedì. A dare la notizia è stato il partito di sinistra Potere al Popolo, per il quale lo scrittore si era candidato come capolista al consiglio comunale alle ultime elezioni amministrative dell’autunno 2021 e precedentemente alle Europee. Evangelisti aveva preso un genere considerato minore, lo aveva fatto suo, ed era diventato un autore di culto. Era malato da tempo, colpito da un raro linfoma.

Lo scrittore era noto soprattutto per il ciclo di romanzi legato al protagonista Nicolas Eymerich, personaggio ispirato dall’inquisitore catalano realmente esistito, autore del Directorium Inquisitorum, e per la trilogia Magus, ispirata invece alla figura del farmacista francese Michel de Nostredame, noto come Nostradamus. La sua opera era considerata più che letteratura fantasy parte di un genere definito New Italian Epic, particolarmente in voga a partire dagli anni Novanta, che mescolava diversi generi letterari e tecniche narrative.

Lo scrittore era nato a Bologna nel 1952 e a Bologna aveva sempre vissuto. Sua fonte di ispirazione principale era Philip K. Dick, diceva di essere l’unico “pulp” italiano. Aveva vinto premi come l’Urania. 14 in tutto i romanzi della serie di Eymerich tradotti in 22 lingue. La saga pubblicata da Mondadori è stata edita nel 2019 in tre volumi della collana Oscar a cura di Alberto Sebastiani. Una trilogia invece quella dedicata a Nostradamus, raccolta in un unico volume nel 2000. “Nella mia professione di scrittore, ho voluto raccontare una fetta di umanità, gli ultimi della società che si sono conquistati il palcoscenico della storia”, aveva dichiarato in una delle sue ultime interviste.

Evangelisti aveva anche fondato e diretto il sito di critica letteraria Carmilla Online, definita rivista di “letteratura, immaginario e cultura d’opposizione”. Il saluto al “Magister” pubblicato dalla redazione: “D’ora in poi Carmilla non sarà più quella che è stata sino ad oggi e che ha potuto essere nel panorama della letteratura di genere e di critica sociale proprio grazie a Valerio. Tutti noi gli dobbiamo molto e proprio per questo proseguiremo quello che è un grande impegno redazionale con la sua presenza nel nostro cuore”.

Lo scrittore ha pubblicato anche saggistica storica e teoria letteraria. Sulla sua malattia, un raro linfoma, aveva scritto un memoir nel 2013 per Giunti, Day Hospital. Aveva lavorato negli ultimi anni a Il sole dell’avvenire, un’epopea contadina emiliana ambientata tra Ottocento e Novecento, una sorta di indagine sul socialismo e sulla sua eredità in forma di romanzo. È stato autore protagonista di una traiettoria personale unica. Secondo alcuni è stato la penna che ha permesso alla letteratura fantasy di dilagare in Italia.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.