Un parlamentare italiano di Fratelli d’Italia che si presenta alla festa di Capodanno armato di pistola. Basterebbe già questo per dare il là alle polemiche. Peccato però che da quella pistola tascabile sia partito un proiettile che ha ferito alla gamba uno dei presenti. Il 2024 inizia nel peggiore dei modi per il partito della premier Giorgia Meloni, chiamata a risolvere l’ennesima grana interna. I fatti sono andati in scena a Rosazza, piccolo comune in provincia di Biella, dove la sindaca è Francesca Delmastro, sorella del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro.

Alla festa erano presenti la stessa sindaca e il sottosegretario rinviato a giudizio per il caso Cospito. La pistola è invece regolarmente detenuta dal deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo che ha raggiunto i colleghi di partito solo dopo la mezzanotte. Il proiettile, che sarebbe partito accidentalmente, ha ferito alla gamba il genero di un agente delle scorta di Delmastro: le sue condizioni non sono gravi ed è stato dimesso con pochi giorni di prognosi.

Spari alla festa di Fratelli d’Italia, le versioni di Delmastro e Pozzolo

Dopo la tragedia sfiorata, ecco arrivare le prime, surreali, versioni. Da una parte c’è Delmastro che minimizza e prova a tirarsi fuori. “Verso l’1.30 dopo il brindisi, alcune canzoni. la festa era finita: io sono uscito dalla sala per caricare la macchina, ero a 300 metri di distanza quando sono tornato ho trovato quel ragazzo ferito. Mi sono sincerato che fossero stati chiamati i soccorsi – aggiunge – la scorta mi ha consigliato di andare via, ma non correvo alcun pericolo e così ho scelto di rimanere fin quando non sono arrivati i carabinieri e l’ambulanza”.

Dall’altra c’è la versione di Pozzolo che dice e non dice: “In merito all’incidente accaduto la notte di Capodanno nella sede della Pro Loco di Rosazza, confermo che il colpo di pistola – da me detenuta regolarmente – che ha ferito uno dei partecipanti alla festa è partito accidentalmente, ma non sono stato io a sparare”. In mezzo c’è la procura di Biella che vuole vederci chiaro e, tra le ipotesi, non esclude che il proiettile sia stato esploso per festeggiare il Capodanno, una triste usanza che ha già fatto vittime in Italia.

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.